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Cosenza, tra Cracking Art e sostenibilità

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Durante l’estate sarà possibile ammirare l’installazione di opere Cracking Art tra le vie di Cosenza. Si tratta del primo atto del Festival delle Invasioni che si tiene ogni anno e che ha già visto come ospiti artisti del calibro di Lou Reed, Patty Smith e Caparezza. L’installazione, chiamata Battito Animale, consiste in una serie di opere raffiguranti animali colorati di grandi proporzioni ottenuti attraverso la plastica rigenerata. Il 14 giugno il sindaco Mario Occhiuto ha inaugurato la mostra che spazia nella splendida cornice del MAB che si sviluppa nella città nuova, ai piedi della suggestiva città storica. Quest’ultimo è il Museo all’aperto Bilotti che vanta molte opere del XX secolo lungo il suo itinerario di artisti come Dalì, Modigliani e De Chirico. Fino al 15 settembre il MAB e Battito Animale si fonderanno in un unico e singolare percorso.

cosenza cracking art

Le 61 opere

Tra gli animali riprodotti c’è il lupo, simbolo della Sila, che porta i colori della città di Cosenza: giallo e verde. Il branco di lupi posto nella piazza centrale si pone come auspicio per l’equilibrio tra l’uomo e la natura selvatica. Lungo il percorso si trovano delle chiocciole di color blu che raffigurano la Circular Economy, ossia il riciclo che evita gli sprechi. Delle grandi rondini (REgeneration), invece, riportano al tema della rinascita. Due elefanti prendono il nome di Hot&Cold e ricordano il tema sempre più presente dei cambiamenti climatici. Un grande coniglio verde (REproduction) promuove lo sviluppo sostenibile. Due coccodrilli (The World Beneath the City) incutono paura a chi getta o abbandona rifiuti che un domani potranno tornare a spaventarci. Infine, il suricato, Clear (sweet fresh water), ci invita a fare un uso corretto e responsabile delle risorse idriche del nostro pianeta.

Il movimento artistico Cracking Art

La filosofia di questa corrente di artisti nasce dal verbo inglese “to crack” che ha diversi significati come spezzarsi, rompersi e crollare. Durante la fase di lavorazione del petrolio viene usata la parola cracking catalitico, questa descrive il processo attraverso il quale il greggio viene trasformato da grezzo a plastica. Da qui il naturale muta in artificiale e il pensiero del movimento si incentra proprio sul divario dell’uomo contemporaneo, ovvero il cracking in cui l’uomo si trova tra la naturalità originaria e il futuro artefatto. La plastica segue di pari passo la storia dell’uomo e si fonde con esso nella visione contemporanea di Cracking Art.

Dalla consapevolezza che il nostro mondo contemporaneo stia perdendo il suo stato originario, ne deriva la naturale accettazione per quello artificiale. Attraverso l’arte prendono così vita queste opere che mirano a trovare un dialogo circa l’impatto ambientale e il riciclo. Gli animali colorati possono trovarsi ovunque e sono altisonanti alcuni nomi delle città che hanno già ospitato le installazioni: New York, Venezia, San Pietroburgo, Seoul.

Una ventata d’aria positiva che deve essere alimentata continuamente

Come riporta una nota del Comune l’installazione sta avendo un grandissimo successo, soprattutto tra i più piccoli. Questi colorati animali sono un rimarchevole punto di riflessione e sensibilizzazione verso le tematiche ambientali, quali l’inquinamento, i cambiamenti climatici e lo sviluppo sostenibile. Cosenza e Cracking Art sembrano aver centrato l’obiettivo in maniera egregia, ora bisogna perseverare portando sempre più una maggiore conoscenza delle criticità che affliggono la nostra società.

C’è da aggiungere che Cosenza si è posizionata quinta nella classifica, stilata da Legambiente, per performance ambientali del 2018, alle spalle di Bolzano e Trento. L’importante traguardo raggiunto ha inorgoglito il sindaco definendo questo risultato come: “Un grande passo avanti”. Dunque, la Città dei Bruzi sta raccogliendo i frutti del proprio lavoro, ma come per tutto si può e si deve sempre migliorare individuando i vuoti da colmare. Di certo, con questo grande risultato, è riuscita ad affermare con forza la presenza anche di una parte d’Italia che spesso e volentieri viene criticata, anche giustamente, e abbandonata sin troppo presto. Questo lodevole esempio deve diffondere, nel breve e anche nel lungo raggio, un agire immediato per contrastare i cambiamenti climatici attraverso qualsiasi tipo di mezzo abbiamo a disposizione. L’arte, per esempio.

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di Redazione L'Ecopost
Lug 13, 2019

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