Ad oggi sono tante le fonti di inquinamento, soprattutto considerando la produzione di anidride carbonica che deriva dalle normali attività quotidiane. Ad esempio, anche internet, quindi la gestione dei siti internet e la disponibilità di spazio online, è una fonte di inquinamento. Oggi esistono però delle realtà che offrono il cosiddetto hosting sostenibile; si tratta aziende che stanno modificando in modo preciso la gestione dei data center e delle server farm, cercando di mantenere l’impatto sull’ambiente il più basso possibile.
Come si fa hosting sostenibile
Per capire come fare hosting sostenibile è necessario partire da quali sono le fonti di inquinamento di tale attività. La principale è l’utilizzo di energia elettrica: i server di tutto il mondo funzionano con l’elettricità, che nel nostro Paese deriva solo per poco più di un terzo da fonti rinnovabili. L’hosting a impatto zero parte dall’utilizzo di energia di questo tipo, proveniente da fonti rinnovabili quali gli impianti eolici e fotovoltaici o da centrali idroelettriche. Ci si può anche attivare per diminuire il consumo di energia da parte degli impianti, utilizzando hardware particolarmente efficiente, prevedendone il riciclo in maniera corretta o anche la possibilità di upgradare alcune apparecchiature senza sostituirle completamente. Queste attività coinvolgono l’intera rete di fornitura di hosting, permettono però di diminuire sensibilmente l’anidride carbonica prodotta.
Altri metodi per ridurre la produzione di anidride carbonica
Esistono poi altre modalità che permettono di ridurre in maniera consistente il consumo di energia e quindi anche la produzione di inquinanti che finiscono nell’atmosfera. Ad esempio, cercando di ottimizzare la struttura IT dei data center; lo si fa migliorando l’efficienza dell’hardware ma anche del software, virtualizzando alcuni servizi, proponendo soluzioni che permettono di gestire il carico di utenti senza aumentare il numero di server utilizzati o sfruttando sistemi di raffreddamento intelligenti. Perché a consumare energia sono i server, ma anche gli impianti di raffreddamento che li mantengono in perfette condizioni, le vetture dei dipendenti delle aziende di hosting, l’utilizzo di carta e di altro materiale all’interno degli uffici. Strategie integrate permettono di attivare il risparmio energetico anche in questi ambiti, ad esempio favorendo l’utilizzo di sistemi di mobilità sostenibile da parte dei dipendenti o spingendoli al corretto riciclo dei materiali utilizzati quotidianamente.
Quanto inquina internet
Sono numerose le ricerche in questo ambito, anche perché effettivamente negli ultimi anni la digitalizzazione di numerose attività sta prendendo il volo ovunque, anche nel nostro Paese. Da una ricerca di Fridays For Future si evince che tutti gli apparati informatici mondiali consumano circa il 10% di tutta l’energia elettrica utilizzata sul pianeta. Per quanto riguarda l’emissione in atmosfera di anidride carbonica, si tratta di circa il 3,7% del totale. Se si considera che tali cifre sono in costante aumento e che buona parte degli esseri umani fa un utilizzo della rete ancora minimo, è importante concentrarsi già oggi su questo tema, per favorire un utilizzo di internet che sia meno inquinante. Chiaramente oltre alle aziende che offrono hosting, anche gli utenti possono diminuire il proprio impatto ambientale; ad esempio, imparando a differenziare i rifiuti, utilizzando veicoli meno inquinanti e installando presso la propria abitazione sistemi di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.