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Il primo supermercato plastic free d’Italia apre in Val di Sole

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Si chiamerà “AgriMarket – La Dispensa” ed aprirà i battenti nei primi giorni di luglio. Il primo supermercato plastic free d’Italia è pronto a fare la sua comparsa a Fucine, una frazione del comune di Ossana in provincia di Trento. L’iniziativa parte da un bando pubblicato dal comune che ha deciso di mettere a disposizione un edificio pubblico inutilizzato per la creazione di un punto vendita di prodotti locali che potesse cambiare la percezione del supermercato.

Le regole da rispettare per il vincitore del bando sono infatti molto strette. Divieto di utilizzo di imballaggi inquinanti e obbligo di fornire prodotti che provengano al massimo da 110 chilometri di distanza dal punto vendita. Patrizia Pedergnana, già titolare di un’azienda che si occupa di orticoltura con consegna a domicilio, ha colto la palla al balzo e si è aggiudicata il bando insieme a due altre aziende agricole della zona.

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In foto: Patrizia mentre lavora nella sua azienda agricola in Val di Sole

Un nuovo modello di commercio sostenibile

L’obiettivo dichiarato dalla vincitrice del bando è quello di riuscire a fare rete con tutte le attività della valle per fornire al consumatore una nuova esperienza di acquisto improntata sulla sosteniblità, il rispetto dell’ambiente e la valorizzazione dei prodotti locali. Tutti aspetti che con lo sviluppo della grande distribuzione sono ormai finiti nel dimenticatoio.

Patrizia, con la sua iniziativa, vuole lanciare un messaggio: “La speranza è quella di smuovere le persone. Abbiamo la necessità di salvare il pianeta. L’ho fatto anche per i miei figli. Va trasmessa una cultura che vada contro l’eccessiva creazione di rifiuti cui stiamo assistendo oggi. Le mie zie mi raccontavano sempre di utilizzare il cartone del latte come cestino dell’immondizia. Noi oggi in una sola giornata siamo in grado di produrne una busta intera.”

Un supermercato non solo plastic-free

“Tutto l’arredamento del negozio sarà fatto con materiali di recupero. Metteremo a disposizione dei clienti borse di stoffa e barattoli in vetro che potranno quindi riutilizzare nel momento in cui tornano a fare la spesa”. Delle attività simili sono già state aperte anche all’estero, proprio a sottolineare la necessità di un netto cambio di rotta nel nostro modo di consumare. Il modello di sviluppo odierno ha chiaramente dimostrato di non essere adatto a funzionare sul lungo termine. I terreni si impoveriscono, i prodotti sono standardizzati su larga scala e le discariche si riempiono sempre di più. Patrizia è consapevole di proporre un modello alternativo a quello della GDO: “Questo nuovo modo di concepire il punto vendita potrebbe costituire un’alternativa credibile anche per la grande distribuzione. Anzi, chissà che proprio il mio negozio non possa essere il primo di una catena”.

La ribalta di un nuovo modello di consumo

La richiesta da parte dei consumatori di prodotti genuini e di certa provenienza è sempre più alta. Inoltre i temi della plastica e dei rifiuti sono tra quelli che hanno ottenuto la maggiore risonanza tra l’opinione pubblica, per lo meno per quanto riguarda le problematiche relative ai cambiamenti climatici e all’inquinamento. Oltre all’iniziativa di Patrizia si stanno pian piano espandendo anche piattaforme di adozione degli orti così come i mercati a km 0 della Coldiretti grazie all’iniziativa “Campagna Amica”.

La grande distribuzione ha ormai perso il rapporto con il cliente. Io invece mi ci relaziono tutti i giorni e questo arricchisce entrambi. Mi hanno dato anche tante idee che altrimenti non avrei avuto.” – prosegue Patrizia – “Per andare avanti occorre tornare indietro. Ben venga la tecnologia e lo sviluppo, ma non dimentichiamoci di salvaguardare il futuro”. E come darle torto. All’orizzonte c’è un nuovo modo di fare le cose. Un nuovo modo di consumare, di mangiare e di scegliere. Patrizia ha messo il primo mattone. Non resta che aspettare che tanti altri facciano lo stesso.

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di Luigi Cazzola
Giu 24, 2019
Nato nel 1991 a Fano, laureato in Lingue e Comunicazione. Marketer di professione e diverse esperienze all’estero alle spalle. Da ormai qualche anno ambientalista convinto, a Settembre 2018 arriva la svolta che stava aspettando. Viene selezionato per il “Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti”, dove può finalmente approfondire tematiche relative tanto al giornalismo quanto all’ambiente. Fermamente convinto che la lotta al cambiamento climatico sia la più importante battaglia della sua generazione, decide di mettere le competenze acquisite al servizio di tutti per accrescere la consapevolezza legata a questo tema e fornire consigli pratici per orientare le scelte dei singoli verso un approccio più green grazie ad un consumo più critico e consapevole. Per L’Ecopost si occupa di redazione di contenuti, sviluppo Front-End e comunicazione sui Social Media.

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