I nostri partner - EERT

VISITA IL LORO SITO

Turismo sostenibile: la chiave per l’estate 2020

Home » Vivere green » Turismo sostenibile: la chiave per l’estate 2020
Tempo di lettura 6 minuti

Il turismo sostenibile è sulla bocca di tutti. Sembrerebbe che la pandemia abbia finalmente messo in luce le problematiche e le opportunità che legano il turismo alla questione ambientale. L’incertezza legata all’estate 2020 ha infatti modificato le preferenze degli italiani, favorendo mete naturalistiche e poco affollate. Sono anche nate numerose iniziative, come quella targata Tourist For Future, per favorire un modello di turismo che valorizzi il territorio, i piccoli operatori turistici e i prodotti locali. Altri progetti invece, come il blog Viaggiatori Ecologici, già da tempo dimostrano che il desiderio di viaggiare può essere del tutto compatibile con l’amore per l’ecologia.

Turismo e clima: un rapporto interdipendente

Il turismo sostenibile è nato dalla crescente consapevolezza che il clima e il turismo hanno un rapporto interdipendente in cui il primo influenza il secondo e viceversa. Questo legame è stato ben descritto nel saggio Tourism and Climate Change: Risks and Opportunities. Il clima è da sempre stato un fattore importante nella scelta della destinazione. Oggi lo è ancor di più poiché la crisi climatica sta modificando nel profondo gli equilibri di molte zone del pianeta. Infatti, gli operatori del settore turistico sono sempre più preoccupati rispetto ai rischi legati alle variazioni climatiche, che portano incertezza e incapacità di programmare sul lungo termine.

Leggi il nostro articolo: “Caldo record in Siberia. 25 gradi a maggio”

D’altra parte, il turismo è un settore che implica numerose attività ad alto tasso di emissioni. Si crea quindi un effetto a catena secondo cui il turismo incide sul cambiamento climatico, che a sua volta mette a rischio il sistema turistico. Questo avviene soprattutto in quelle zone del mondo che vengono definiti “climate-tourism hotspots”. Ovvero, luoghi in cui l’arrivo di turisti apporta un grande contributo all’economia locale, ma che allo stesso tempo sono diventate zone fragili per cambiamenti dovuti al clima. Basti pensare a Venezia e alle perdite avute lo scorso anno a causa dell’acqua alta.

Turismo sostenibile: la scelta degli operatori turistici

Il turismo sostenibile implica quindi una maggiore attenzione alla correlazione fra clima e attività turistiche. Non è un caso che molti amministratori e operatori turistici lo abbiamo scelto come linea guida per l’estate che sta arrivando. La crisi appena passata ha infatti messo in luce la fragilità del sistema in cui viviamo. Una prima indagine sui dati Airbnb di questa estate conferma il trend in ascesa per questo settore: l’82% degli italiani trascorrerà le vacanze in Italia, contro un 55% del 2019. La casa indipendente è l’opzione più ricercata e il periodo di villeggiatura si allunga: per l’estate 2020 il turista medio preferisce allungare i tempi, soggiornando anche per più di una settimana. Negli anni precedenti invece, venivano favoriti i soggiorni corti con prevalenza nel weekend. Vengono favorite specialmente le case isolate immerse nella natura o in piccoli borghi.

Qualitytravel spiega questo fenomeno alla luce delle nuove necessità sorte durante l’emergenza Coronavirus: “oggi con entrambi i genitori che lavorano e molti giorni di ferie utilizzati durante il confinamento, molte famiglie cercano di sfruttare la possibilità di lavorare da remoto per trascorrere l’estate in una casa che riesca a combinare le esigenze lavorative degli adulti con quelle di svago dei più piccoli: piscina e wi-fi sarà l’accoppiata perfetta”. Si nota però anche una forte volontà di valorizzare il territorio, favorendo le piccole realtà. Turismo sostenibile che diventa inevitabilmente anche consumo sostenibile.

2020: l’anno del turismo a km0. Natura, borghi e prodotti del territorio

A questo proposito, vorremmo segnalare il contributo di Valentina Pierucci, autrice del blog “Una marchigiana in viaggio”. Le Marche sono state selezionate come seconda regione al mondo da visitare nel 2020 nella classifica “Top Regions – Best in Travel” della Lonely Planet. Qualche settimana fa, in un’intervista dell’Emporio ae, Valentina ha detto la sua su come l’estate 2020 offra delle opportunità irripetibili per valorizzare il nostro paese tramite il turismo sostenibile: Il 2020 sarà l’anno del turismo a km0. Credo infatti che potrebbero risultare vincenti proprio quelle pratiche di accoglienza che mettono al centro i prodotti del territorio, alimentari ed enogastronomici. Valorizzandoli ed offrendo al turista la possibilità di fare delle vere e proprie esperienze di gusto, anche andando direttamente nei luoghi in cui i prodotti vengono realizzati ed entrando a diretto contatto con il produttore stesso. Questa sicuramente sarà una grande opportunità da sfruttare nel prossimo futuro”.

Leggi anche: “Biodiversità 2020: la strategia UE per salvare la natura”

Tourist For Future: un viaggio per valorizzare il turismo sostenibile

Proprio in nome del turismo sostenibile, stanno nascendo tantissime iniziative interessanti. Fra poche settimane partirà il viaggio di Tourists For Future. L’idea è nata da un gruppo di persone dal diverso profilo professionale – esploratori, guide turistiche, antropologi, naturalisti e filosofi – che sono rimaste momentaneamente disoccupate a causa della pandemia e che vogliono mettere le loro passioni a frutto per “valorizzare il turismo sostenibile in Italia e portare sorrisi e speranza”. Il viaggio durerà tre mesi, partendo dalla Sicilia e approdando a Bergamo con l’uso di diversi mezzi: alcuni tratti verranno percorsi a piedi, mentre altri avverranno tramite bici, barca e treno. Per compensare l’anidride carbonica che verrà emessa durante l’itinerario, Tourist For Future si impegna a piantumare degli alberi nelle Dolomiti, dove c’è stata la Tempesta Vaia, in collaborazione con Trentino Tree Agreement.

Così si raccontano nel loro sito: “Tourists 4 Future è un viaggio che vuole lanciare un messaggio di solidarietà e sostenibilità, che vuole raccontare un’Italia autentica, che esce da un periodo di sofferenza più forte di prima anche grazie al turismo ambientale, sostenibile e responsabile. Nei tre mesi di viaggio il team attraverserà parchi naturali, visiterà borghi, paesini, agriturismi, scoprirà tradizioni, luoghi e persone. L’obiettivo è dare voce ai piccoli operatori del turismo italiano, dalle strutture turistiche alle guide e alle associazioni locali, che hanno vissuto un lungo periodo di crisi”.

Viaggiatori Ecologici: due ragazzi in camper per sensibilizzare all’ecologia

Un’altra iniziativa di questo genere che è nata ben prima dell’emergenza Coronavirus riguarda il blogViaggiatori Ecologici”. Valentina e Edoardo sono due giovani sognatori di Torino appassionati all’ambiente. Hanno lasciato la loro vita urbana per intraprendere un viaggio lungo la penisola con il camper. Ogni giorno documentano l’esperienza sui social (potete trovarli su Instagram, Facebook e Youtube). Il loro intento è sensibilizzare le persone sulla questione ecologica, dimostrando che è possibile visitare luoghi senza lasciare segni indelebili del nostro passaggio. Abbiamo chiesto loro che cosa significa essere viaggiatori ecologici. Dalle loro parole si può cogliere una sorta di decalogo del turismo sostenibile:

Come sappiamo il turismo alimenta molto l’inquinamento ambientale e lo fa partendo da abitudini sbagliate che si hanno già nei posti in cui si vive abitualmente. Un esempio è l’abbandono dei mozziconi o l’utilizzo di soluzioni usa e getta, che per giunta a volte non vengono neanche smaltite nel modo giusto ma disperse nell’ambiente. Essere viaggiatori ecologici significa viaggiare rispettando consapevolmente tutto ciò che si ha intorno per non distruggere o danneggiare la natura con la quale interagiamo.

Il decalogo del viaggiatore ecologico

Noi cerchiamo di esserlo innanzitutto evitando le soluzioni usa e getta e prediligendo tutto ciò che è riutilizzabile: utilizziamo bottiglie di vetro o borracce, che tra l’altro mantengono la temperatura dell’acqua fresca e non sprigionano microplastiche entrando in contatto con il calore; contenitori e posate riutilizzabili e sacchi di tela per far la spesa. In questo modo risparmiamo ed evitiamo di produrre rifiuti inutili. Cerchiamo sempre informazioni sul posto che raggiungeremo così da essere informati sui mercati comunali in cui solitamente si riesce a far la spesa alimentando i produttori locali. Il cibo è generalmente più salutare di quello della grande distribuzione e siamo in grado di evitare imballaggi in plastica inutili grazie alla possibilità di comprare prodotti sfusi.

Autoproduciamo tutto quello che possiamo: questa è una cosa che contribuisce tantissimo a ridurre il nostro impatto ambientale. Inoltre è divertente, si risparmia e, potendo scegliere che ingredienti utilizzare, otteniamo dei prodotti per la pulizia della casa o per la cura del corpo molto meno impattanti e spesso biodegradabili. Un’altra bella abitudine è quella di portarsi dietro un sacchetto quando si va a camminare in montagna, nel bosco o in spiaggia così da poter raccogliere i rifiuti che si trovano (purtroppo se ne trovano sempre). Ed infine pur vivendo su di una casa a 4 ruote riduciamo al minimo i nostri spostamenti. Infatti, dopo aver raggiunto il posto in cui scegliamo di vivere, ci spostiamo esclusivamente a piedi o in bici, approfittandone per far bene anche al nostro corpo.

Viaggiare e rispettare l’ambiente è possibile

Quando si viaggia, così come nella vita in generale, è importante orientarsi su quelle realtà che hanno come presupposto la sostenibilità, che si tratti di strutture turistiche, negozi o stabilimenti balneari. Ogni consumatore ha la responsabilità di alimentare l’economia e scegliere chi va verso la direzione giusta, quindi quella dell’ecologia. Così facendo si contribuisce ad un grande cambiamento”.

Leggi il nostro articolo: “Ridurre la plastica in viaggio: ecco come fare”

Non ci resta che seguire e sostenere Valentina ed Edoardo. Allo stesso modo monitoreremo i ragazzi di Tourist For Future, che fra poco partiranno per la loro avventura. Essere cittadini ecologici non significa rinunciare a viaggiare. Significa adottare una serie di accorgimenti che rendano il nostro soggiorno compatibile con gli equilibri del territorio che andremo a visitare. Inoltre, puntare sul turismo sostenibile e responsabile aiuterà tutte quelle piccole realtà che sono appena ripartite dopo un lungo periodo di difficoltà. Scegliamo di spendere le nostre vacanze in Italia e facciamolo nel rispetto dell’ambiente.

I nostri partner - VAIA

VISITA IL LORO SITO

di Federica Bilancioni
Mag 30, 2020
Nata nel 1994 a Fano, si laurea in Storia all’Università di Bologna. Decide poi di iscriversi alla magistrale Global Cultures ed è grazie ad una materia specifica di questa magistrale che si appassiona alla tematica ambientale. Dal 2017 infatti, Federica fa ricerca sul cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile. Dopo l’Erasmus a Lund (Svezia), la sua vita si orienta ancora di più in questa direzione, organizzando conferenze e dibattiti sulle tematiche ecologiche. Nel 2019 si iscrive al Master di I livello Comparative Law Economics and Finance presso l’International University College di Torino. Negli anni universitari collabora con Limes Club Bologna e scrive articoli per limesonline e Affari Internazionali. Attualmente insegna lettere e collabora con L’Ecopost per aumentare la copertura di stampa sulla crisi ecologica e diffondere buone pratiche per mitigarla.

Leggi anche: