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Anche il Parlamento del Regno Unito ha dichiarato lo stato di emergenza climatica

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Dopo la storica presa di posizione da parte della prima ministra scozzese Nicola Sturgeon anche il Parlamento del Regno Unito ha dichiarato lo stato di emergenza climatica. A solamente tre giorni dalle potenti parole della Sturgeon questo costituisce senza dubbio alcuno un altro momento storico in tema di cambiamenti climatici.

Questa presa di posizione non avviene affatto in modo casuale. Nei giorni che sono andati dal 15 al 24 aprile tutto il Regno Unito è stato messo sotto scacco dalle manifestazioni del movimento ambientalista “Extinction Rebellion”. I protestanti, occupando strade e manifestando in lungo e in largo, sono riusciti a portare il tema dei cambiamenti climatici in cima all’agenda politica nazionale. A farsi cavaliere di questa battaglia è stato il leader del partito laburista Jeremy Corbin. Il politico inglese ha infatti espresso la sua felicità affermando che questo “è un enorme passo in avanti”. Non resta che vedere quali effetti avrà in termini pratici.

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Le peculiarità della presa d’impegno del Regno Unito sull’emergenza climatica

La più forte critica che è stata mossa verso questa presa di posizione riguarda proprio la mozione approvata. Questa infatti non è in alcun modo vincolante per il governo che, a livello legale, non è strettamente tenuto a compiere azioni atte a fermare il cambiamento climatico. Resta tuttavia ottimismo per un provvedimento che entrerà sicuramente nella storia del paese e, forse, del mondo. Lo stesso partito laburista sta anche lavorando ad un Green New Deal sulla falsa riga di quello voluto dai democratici negli Stati Uniti.

Qualche preoccupazione in più sorge nel momento in cui alle parole non corrispondono i fatti. Secondo il giornale britannico “The Independent”, il Regno Unito ha appena ricevuto il via libera da parte del consiglio regionale della Cumbria, una regione del Nord dell’isola, circa l’approvazione di un progetto relativo alla creazione nuove miniere di carbone. A confermare che, nonostante questa sia indubbiamente una buona notizia, il cambiamento non arriva da un giorno all’altro. Ma da qualche parte si deve pur cominciare.

Un messaggio da Greta e uno per Trump

Si è rallegrata della notizia la giovane Greta Thunberg che in un tweet ha mostrato la sua felicità con queste parole: “Una notizia storica che da speranza. Ora anche altre nazioni devono seguire questo esempio. E le parole devono trasformarsi in delle azioni immediate”. Positiva anche la reazione di Extinction Rebellion, che continuerà comunque a fare pressioni per accelerare la transizione.

Una stoccata è arrivata anche a Donald Trump, proprio da parte di Corbyn. Mentre commentava la buona notizia il parlamentare inglese ha parlato di come sia necessario “chiarire al presidente degli Stati Uniti Donald Trump che non può ignorare gli accordi e le azioni internazionali sulla crisi climatica”. Il leader del partito laburista inglese ha anche aggiunto: “Questa decisione può scatenare un’ondata di azioni da parte dei governi e dei parlamenti di tutto il mondo. Ci impegniamo a lavorare il più vicino possibile ai paesi che sono seriamente intenzionati a porre fine alla catastrofe climatica”.

Tantissime belle parole dunque che vanno ad abbellire una notizia che, già di per sé, fa sorridere. La presa di posizione del Regno Unito sul dichiarare lo stato di emergenza climatica passserà sicuramente alla storia. Ora non ci resta che stare a vedere e sperare che le parole si tramutino in fatti. Con la consapevolezza che la battaglia sarà e lunga e faticosa e che sarà necessario continuare a lottare per fare fronte più grande minaccia che si sia mai parata di fronte all’essere umano: il cambiamento climatico.

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di Luigi Cazzola
Mag 3, 2019
Nato nel 1991 a Fano, laureato in Lingue e Comunicazione. Marketer di professione e diverse esperienze all’estero alle spalle. Da ormai qualche anno ambientalista convinto, a Settembre 2018 arriva la svolta che stava aspettando. Viene selezionato per il “Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti”, dove può finalmente approfondire tematiche relative tanto al giornalismo quanto all’ambiente. Fermamente convinto che la lotta al cambiamento climatico sia la più importante battaglia della sua generazione, decide di mettere le competenze acquisite al servizio di tutti per accrescere la consapevolezza legata a questo tema e fornire consigli pratici per orientare le scelte dei singoli verso un approccio più green grazie ad un consumo più critico e consapevole. Per L’Ecopost si occupa di redazione di contenuti, sviluppo Front-End e comunicazione sui Social Media.

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