BlackRock è un colosso nel mondo degli asset management. Si tratta, per chi non lo sapesse, di una società leader globale nella gestione del risparmio che si occupa principalmente di pianificazione finanziaria. L’obiettivo dichiarato della società è il raggiungimento del benessere finanziario dei propri clienti, siano essi privati o società. Specialmente queste ultime, rappresentano il core business aziendale. Di BlackRock abbiamo già parlato, qui su l’EcoPost, in seguito all’impegno aziendale di rilanciare gli investimenti che tutelino, o comunque non danneggino l’ambiente, strada intrapresa tra luci e ombre qualche mese fa.
In ottima forma
Sono stati dichiarati i conti di BlackRock per il secondo trimestre 2020. Gli utili sono stati migliori delle attese, con afflussi che ammontano a ben 100 miliardi di dollari anche durante il picco della volatilità del mercato dovuta alla pandemia. Tra aprile e giugno, la società ha evidenziato un EPS di 7,85 dollari per azione, in crescita di un sontuoso 22,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I soli ricavi del gruppo sono aumentati del 3,7% (dunque di 3,65 miliardi di dollari) mentre quelli dovuti alle attività gestite hanno registrato un aumento pari al 7%. Ammontano ora a 7,32 trilioni di dollari. Che cifra è? Lasciamo stare. Il consensus per l’azienda era fermo sotto i 7 dollari per azione. I risultati di BlackRock hanno ampiamente superato queste stime.

Rallentiamo un attimo per chi mastica meno la materia finanziaria. Gli indicatori appena utilizzati possono apparire complicati ma in realtà non è così. Per EPS (earnings per share, in italiano utile per azione) si intende la redditività, in un determinato momento, del titolo azionario della società. Il consensus, invece, rende in valore numerico quali siano le aspettative degli analisti finanziari sulle prospettive di un determinato titolo quotato in Borsa. Esso è la media matematica di tutte le previsioni realizzate dagli esperti del settore e relative ad un titolo o a una società. In definitiva, BlackRock appare in ottima forma. Che c’entri qualcosa il suo reiterato impegno per l’ambiente? Vediamo come stanno le cose, su quel fronte.
BlackRock fa sul serio per l’ambiente?
Larry Fink, CEO di BlackRock e autore della lettera con la quale, ad inizio 2020, l’azienda si impegnava a dedicarsi a investimenti favorevoli all’ambiente, sembrerebbe essere passato dalle parole ai fatti. Il gigantesco gruppo di risparmio ha individuato 244 aziende colpevoli di “compiere progressi insufficienti nell’integrare il rischio climatico nei rispettivi business model.” La società di asset management non si è limitata a stilare una lista nera di bambini cattivi; ne ha anche mandati 191 dietro la lavagna. A questi gruppi, infatti, l’azienda di Larry Fink ha “notificato lo stato di sorveglianza e il rischio di voto contrario nei confronti del management di tutte quelle aziende che non compieranno progressi sostanziali entro il 2021.” Nel caso delle altre 53 aziende, invece, BlackRock ha già votato contro, quest’anno. Insomma, un primo passo, da parte del gigante della finanza è stato compiuto.
Ricordiamo che BlackRock è presente, come principale partner finanziario, nei consigli di amministrazione di moltissime aziende. I tentacoli dell’azienda guidata da Fink sono robusti e potenti. Spesso BlackRock è un alleato di ferro del management delle aziende di cui fa parte, dal momento che nessuno ne mette in dubbio l’autorità. Uno strappo tra il CEO di una data società e il suo miglior consigliere finanziario, può tradursi in una sostituzione del CEO, quando non in un rimpasto profondo dell’intero consiglio di amministrazione. Per la prosperità e i guadagni di una compagnia, affinché gli investimenti siano quanto più redditizi possibile, è importante che BlackRock e la testa della ditta restino allineate.
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La lista dei bocciati di Fink
Numerosi brand, tra i 53 già bocciati da Blackrock, sono nomi noti. In alcuni casi, si tratta addirittura di aziende recidive, già celebri per non essersi impegnate a sufficienza per l’ambiente, anzi, spesso di averlo proprio trascurato volutamente. Per citare qualche nome, nell’elenco troviamo Exxon, Chevron, Daimler e Lufthansa. Exxon è una compagnia che porta avanti da tempo una condotta discutibile relativamente all’ambiente. BlackRock ha voluto bacchettare il colosso petrolifero per questo motivo. L’azienda ha affermato: “Ci stiamo confrontando con Exxon da parecchi anni sul tema della gestione del rischio climatico. Nel 2020 abbiamo manifestato all’azienda come continuiamo a vedere un gap nella trasparenza e nelle azioni del gruppo in relazione alle numerose componenti della gestione di questo rischio.” Così si legge nel report intitolato Il nostro approccio alla sostenibilità.

in sede del consiglio di amministrazione di Exxon, BlackRock ha auspicato un maggiore allineamento alle raccomandazioni della task force creata dal Financial Stability Board (FSB), un’organizzazione internazionale che monitora il sistema finanziario globale e dà linee guida alle imprese, e ai criteri di rendicontazione del Sustainability Accounting Standards Board (SASB), un board che identifica, gestisce e riporta quei criteri di sostenibilità che più interessano gli investitori. Gli standard SASB sono sviluppati a partire da feedback richiesti periodicamente a compagnie, investitori e a tutti gli altri attori dei mercati finanziari. Il processo è variabile di indagine in indagine, trasparente e tracciabile. La possibilità di verificare questi due parametri permetterebbe di capire al meglio se Exxon stia inserendo il rischio clima nella propria strategia a lungo termine. Il sospetto è che non lo stia facendo.
Business is business
L’operato di BlackRock appare netto e deciso. Il colosso finanziario è davvero diventato improvvisamente green? È più probabile che la svolta ambientale per il leader della gestione di asset sia una questione di affari. Torniamo a citare il documento aziendale che ritrae l’approccio di BlackRock alla sostenibilità. “Il nostro impegno nasce dalla convinzione che il rischio climatico sia parte del rischio investimento. Integrare fattori come sostenibilità e clima nei portafogli può fornire agli investitori rendimenti migliori rettificati per il rischio.” Si può crederci o no. Sicuramente, però, una società importante come BlackRock non resta sorda all’opinione pubblica. Negli ultimi tempi la questione climatica è salita alla ribalta, come ben sa chi legge abitualmente le nostre pagine, e molto di questo merito si deve a quell’adolescente svedese che si chiama Greta Thunberg e al movimento che è riuscita a creare. Fink e i suoi squali non possono certo non cavalcare un’onda simile.
La questione però potrebbe non essere limitata al tenere alta la reputazione di BlackRock e ad arricchire i suoi clienti nell’immediato, dietro le quinte di questo improvviso impegno a favore del clima, si potrebbe annidare una strategia a lungo termine. Dobbiamo infatti considerare che i fondi previdenziali sono tra i principali clienti dell’azienda di Manhattan. BlackRock gestisce pensioni in tutto il mondo. Per stimolare e tutelare investimenti di questo tipo, che giocoforza sono legati alla conservazione dell’attuale stile di vita e al mantenimento delle condizioni sociali odierne, mostrarsi attenti e impegnati verso la tutela del Pianeta è una buona mossa. Non impegnandosi con convinzione su tale tema, si potrebbe andare a minare la fiducia di grandissimi investitori – anche istituzionali – forse fino al punto di stimolare in essi il disinvestimento.

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BlackRock, il report sulla sostenibilità
Ritorniamo al report sulla sostenibilità. “Tutte le nostre attività di gestione degli investimenti mirano a promuovere prassi di governance aziendale in grado di creare valore a lungo termine per i nostri clienti. Nella stragrande maggioranza dei casi, essi investono per raggiungere obiettivi di lungo termine come la pensione. Abbiamo la responsabilità di verificare che le aziende gestiscano correttamente i rischi legati alla sostenibilità e provvedano adeguata informazione in materia.” Più chiaro di così.
L’impegno di BlackRock
Ad ogni modo, indipendentemente dalle sue reali motivazioni, l’azienda sta dimostrando un impegno concreto. Sta tenendo fede alle parole e agli impegni presi qualche mese fa. Questo fatto è quello che conta maggiormente. Come ci ha insegnato Niccolò Machiavelli, il fine giustifica i mezzi, è proprio il caso di dirlo. L’impegno attivo di BlackRock per il clima si può declinare con due parole. La prima è engagement, termine inglese traducibile con la parola coinvolgimento. “Le nostre azioni di engagement relative al clima si concentrano su società operanti in settori ad alta intensità di carbonio. Nel loro insieme, esse rappresentano una quota significativa della capitalizzazione di mercato e delle emissioni di anidride carbonica nelle rispettive aree geografiche.” Si legge ancora sul Nostro approccio alla sostenibilità.
Anche il voto contrario in cda, tradizionale strumento della finanza, è una strada molto praticata dalla società, lo abbiamo visto in apertura. C’è chi sospetta che l’attivismo di BlackRock, però, si debba al fatto che, nel corso degli scorsi anni, l’azienda è stata spesso nell’occhio del ciclone. Il gruppo di Fink, infatti, è stato ripetutamente accusato di non aver mai applicato quei criteri di sostenibilità che ora pretende da altri.
Giovanni Sandri, country head di BlackRock per l’Italia, ritiene che non sia così e plaude all’operazione. “Puntiamo sulla trasparenza e con questo report lo stiamo dimostrando. È un tema di educazione, anche per aiutare l’opinione pubblica a formarsi idee corrette e aiutare le aziende a fare meglio. Si tratta dell’unica maniera per progredire su questo versante.” Sandri ha ragione, ci auguriamo che sia solo questo l’obiettivo della sua azienda.
Continueremo a monitorare la situazione e a tenerci (e tenere voi lettori) al pari con i futuri sviluppi di questa vicenda. Come abbiamo già detto in passato, sarebbe un grande segnale se un gigante come BlackRock si impegnasse seriamente, in prima persona, nella lotta al cambiamento climatico.