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Il valore della biodiversità: perché è importante per noi

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La biodiversità rafforza la produttività di un qualsiasi ecosistema grazie alle interazioni tra i vari organismi viventi che interagiscono con l’ambiente fisico. L’ISPRA riporta che la perdita di biodiversità è una causa di insicurezza alimentare ed energetica, di aumento della vulnerabilità ai disastri naturali, di diminuzione del livello della salute sociale, di riduzione della disponibilità e della qualità delle risorse idriche, e di impoverimento delle tradizioni culturali.

Biodiversità

Definizione di biodiversità

Biodiversità significa “varietà di vita” (dal greco bios, vita, e dal latino diversitas, varietà), inclusa la variabilità della medesima. La varietà si muove sull’asse dello spazio, generalmente intendendo la differenza tra organismi del presente, mentre la variabilità si sposta su quella del tempo, solitamente corrispondendo all’evoluzione.

Ci sono tre tipi di diversità biologica: una genetica, un’altra di specie e l’altra di ecosistema. Con la prima si considera il patrimonio genetico di ogni essere vivente. La seconda indica le varie specie animali e vegetali, senza tralasciare il regno dei funghi e i microrganismi. Infine, con la terza si individuano i diversi ecosistemi, cioè insiemi costituiti da organismi e dall’ambiente in cui viviamo e interagiamo.

Biodiversità, causa ed effetto

Tutti i livelli di biodiversità sono interconnessi e interdipendenti. Ad esempio, i geni del DNA definiscono la fisicità e la potenzialità di un’ape, oltre a determinarne i caratteri ereditari. Come specie, le api interagiscono sia con i propri simili che con altri organismi, volano da un fiore a un altro e fecondano la pianta che produrrà il frutto. Questo contiene il seme che farà germogliare un’altra pianta, domani un albero. L’albero si rapporta con le componenti fisiche dell’ecosistema e così, grazie alla fotosintesi clorofilliana, avremo nuovo ossigeno da respirare.

In quanto esseri viventi, il nostro benessere si rapporta con un ecosistema equilibrato. Di conseguenza, l’interazione tra le diverse componenti di questo insieme è di fondamentale importanza. Infatti, la scomparsa di una specie influisce sull’ambiente, in maniera diretta e indiretta. Direttamente – se le api scomparissero, alcune specie di piante non si riprodurrebbero – e indirettamente, perché se ciò accadesse, perderemmo parte del patrimonio alimentare, e non solo. Questo non costituirebbe solo una mancanza culturale, dato che la nostra salute si rapporta con gli alimenti. La biodiversità non dipende solo dalla forma esterna e dalla struttura interna di un elemento, ma soprattutto dalle rispettive correlazioni.

Fisica biologica

Il valore della biodiversità è interconnessione e interdipendenza tra le cose. Senza equilibrio non avremmo benessere. Senza interazioni, non esisteremmo.

Pensiamo il mondo in termini di oggetti, cose, entità […] Questi oggetti non stanno ciascuno in sdegnosa solitudine. Al contrario, non fanno che agire l’uno sull’altro. È a queste interazioni che dobbiamo guardare per comprendere la natura, non agli oggetti isolati. […] un albero assorbe energia dai raggi del sole, produce l’ossigeno che respirano gli abitanti del paese mentre osservano le stelle e le stelle corrono nella galassia trascinate dalla gravità di altre stelle… Il mondo che osserviamo è un continuo interagire. È una fitta rete di interazioni.

[Carlo Rovelli, Helgoland, 2020, p. 84]

Anche se l’autore tratta di fisica, l’argomento si correla chiaramente; gli oggetti sono caratterizzati dal modo in cui interagiscono. Prendiamo il primo oggetto che vediamo; ne distingueremo i colori grazie alla luce riflessa, il peso dato dalla gravità, la sua funzione con la materia usata per produrlo e con la quale è percepito. Al contrario, un oggetto senza interazioni non agirebbe né influenzerebbe alcuna cosa. Sarebbe come se non ci fosse. Il mondo che conosciamo e che comunemente chiamiamo “realtà” è una rete di entità che si manifestano l’una all’altra scambiandosi energia reciprocamente. Alterarne il flusso può destabilizzare la biodiversità in cui ci riconosciamo.

Biodiversità vegetale

Avendo iniziato a parlare di impollinatori (le api, ma anche le farfalle, le formiche, le zanzare, i colibrì e i pipistrelli) e impollinazione, continuiamo ora a trattare sul valore della biodiversità vegetale. Le piante sono vitali perché emettono ossigeno, ma non solo; sono fonte di cibo, di ombra, di materiale da costruzione, di fibre per vestiti, di medicine. In più, le radici possono prevenire frane e inondazioni. Non di meno, le piante, come i funghi e alcuni animali, mantengono il suolo fertile e l’acqua pulita.

Parlando di sostenibilità, facciamo riferimento anche al piano economico. Molte industrie si basano sulla biodiversità delle piante. In primis, l’agricoltura, incluse alcune pratiche più moderne come la permacultura. In secondo luogo, il settore medico e farmaceutico, l’edilizia, la moda, il turismo e l’ospitalità, ad esempio. Quando la biodiversità di un ecosistema è compromessa, l’impatto economico sulla comunità locale avrà conseguenze gravi.

Con National Geographic si riportano motivi specifici per cui la biodiversità è importante nell’industria medica e farmaceutica. Alcuni scienziati hanno scoperto delle sostanze chimiche nelle piante della foresta pluviale che ora sono usate in diversi farmaci. Uno dei più popolari e sicuri antidolorifici, l’aspirina, originariamente era ricavato dalla corteccia del salice. Le medicine contro alcune forme di cancro sono state ricavate dalla pervinca rosa, un fiore che cresce in Madagascar. La morfina è una sostanza derivante dal succo del papaverum somniferum.

Il problema è che, fino ad ora, solo una piccola percentuale di specie della foresta pluviale è stata studiata. Ogni anno, migliaia di specie si estinguono prima che altri scienziati possano determinare se una pianta possa contribuire alla salute di altri esseri viventi.

Biodiversità animale

Alcune interazioni potrebbero apparire bizzarre. Ad esempio, sul The Guardian si legge che le tartarughe tropicali e le scimmie ragno sembrano avere poco a che fare con una stabilità climatica. Invece, alcune specie di alberi particolarmente efficienti nel convertire l’anidride carbonica in ossigeno si basano sulla dispersione dei loro semi. Infatti, oltre agli impollinatori, ci sono degli animali che si potrebbero definire “seminatori”. Pensate; una scimmia prima mangia un frutto di una specie di pianta e poi si sposta per diversi metri. Quindi espelle le feci che, oltre ad essere concime, contengono i semi del frutto di quel vegetale così distante. Così la pianta, anche se radicata al suolo, è riuscita a riprodursi in un altro posto.

La biodiversità può sorprendere anche di più. Vediamo ora un esempio di come gli equilibri naturali vengano preservati dall’interazione tra specie diverse.

Tra milioni di formiche di una colonia, una inizia a comportarsi stranamente, arrampicandosi su di un albero e percorrendo diversi metri dal suolo. “Qualcosa ha preso il controllo dei suoi movimenti, come un burattinaio che tira i fili di una marionetta.” La formica non può porre resistenza e così viene trascinata in alto, fino a quando non trova della vegetazione a cui aggrapparsi. Una volta arrestata, il cordyceps, un fungo parassita, spunta fuori dal suo corpo. Questo si riprodurrà strategicamente; trovandosi in alto, le spore del bulbo verranno diffuse dalle correnti d’aria e così, una volta a contatto con il nuovo ospite a terra, potranno prenderne il controllo.

Si stima che esistano specie di cordyceps per altri specifici tipi di insetto. In questo caso, più una colonia di formiche è popolosa, più è probabile che diventi preda di questi funghi. Equilibri delicati come questa interazione permettono che nessuna specie possa mai dominare le altre, così proteggendo la biodiversità.

Tutelare la biodiversità

Per preservare la biodiversità del patrimonio agro-alimentare, comprese le tradizioni di molte comunità mondiali, dal 1996 Slow Food promuove Arca del Gusto, un progetto per segnalare l’esistenza di migliaia di prodotti culturali e per denunciare il rischio che possano scomparire. Un’altra arca, invece, è stata costruita da Joel Sartore che, con National Geographic e con l’ausilio della fotografia, intende incentivare le persone a salvare le specie animali a rischio di estinzione. Questo progetto, avviato verso il 2006, si chiama Photo Ark e Sartore ha già scattato più di 10.500 ritratti. L’obiettivo è quello di documentare oltre 15.000 specie che vivono negli zoo e nelle aree protette del mondo prima che sia troppo tardi. Tutto questo perché si intende incentivare la conservazione delle specie, ad esempio adottando un animale a rischio d’estinzione. Normalmente, si possono fare delle donazioni occasionali, mensili o annuali a organizzazioni quale il WWF.

Queste organizzazioni possono effettivamente fare la differenza, così il nostro contributo finanziario. Nel passato, il rinoceronte bianco meridionale si era quasi estinto a causa della caccia eccessiva. Pare che nel 1880 ne fossero rimasti appena 25 o 30 esemplari. Poi, però, con l’adozione di misure protettive, se ne favorì la ripresa, trasferendo gli esemplari nelle riserve africane, dove si ripopolarono. Purtroppo, ciò non è avvenuto con il rinoceronte bianco settentrionale. Nel 1970, la popolazione contava circa 500 esemplari, ridottasi a non più di 10 nel 2006 a causa del bracconaggio. Nel 2016 si contavano solamente tre rinoceronti. Poi, nel 2018 è scomparso l’ultimo esemplare maschio. Affinché si riduca la perdita di biodiversità, possiamo sostenere chi opera direttamente a favore dell’ambiente.

Altre letture de L’EcoPost per approfondire il tema sulla biodiversità:

Effetto farfalla

Pensiamo ancora una volta a quanto sia importante la relazione tra gli elementi. Un fiore ne feconda un altro grazie al polline trasportato da una farfalla. Quello che era un fiore, ora è un frutto contente un seme. A contatto col terreno, il seme germoglia e diventa una pianta, poi un albero. Insieme ad altri alberi, l’anidride carbonica è convertita in ossigeno. Se non ne è convertita in misura equilibrata, l’anidride carbonica, come gas a effetto serra, influenza l’atmosfera, in particolare l’ozonosfera che si riduce. Il buco nell’ozono così formatosi non filtra le radiazioni del sole, le quali causano lo scioglimento dei ghiacciai. Arrivati a questo punto, le conseguenze gravano sul mondo con l’aumento del livello del mare, con l’acidificazione degli oceani e con l’incidenza di fenomeni metereologici estremi.

Ciò che possiamo fare per tutelare la biodiversità è aver coscienza della relazione tra le cose e rispettarle. Anche quella cosa che, apparentemente, può essere insignificante. Se una farfalla contribuisce a salvaguardarci da un uragano, anche noi, nel nostro piccolo, possiamo generare grandi cambiamenti. La biodiversità unisce le nostre azioni e plasma l’essere.

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di Carlo Piccillo
Feb 24, 2021

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