A 4 mesi dal secondo sciopero globale per il clima tutto è pronto, o quasi, per il terzo Global Climate Strike che avrà luogo il 27 settembre. Saranno almeno 1588 le marcie organizzate in tutto il mondo, un numero destinato a crescere considerando che manca ancora più di una settimana all’evento. Ma la data da segnare sul calendario non è solo questa. Venerdì 20 settembre Greta, che si è resa protagonista di un viaggio di circa due settimane per raggiungere gli Stati Uniti in barca a vela, prenderà parte alla manifestazione che si terrà a New York per inaugurare la #WeekForFuture.
Cos’è la #WeekForFuture
Una delle novità del terzo sciopero globale per il clima riguarda proprio la creazione di una serie di eventi che si succederanno per tutta la settimana precedente alla mobilitazione globale. La giornata inaugurale della #WeekForFuture di venerdì 20 settembre vedrà la giovane attivista svedese scendere in piazza insieme agli attivisti di Fridays For Future New York. Successivamente sono state pensate tutta una serie di iniziative che si terranno nei giorni precedenti al Climate Strike.
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Sabato 21 ci sarà il WorldCleanupDay durante il quale i volontari ripuliranno alcuni luoghi degradati, chiedendo simbolicamente ai governi 10 euro all’ora per il lavoro svolto e a cui non avrebbero dovuto pensare loro. Domenica 22 si terrà invece il #CarFreeDay che, gioco forza, vedrà in contemporanea lo svolgimento dei #BikeStrikes. Tra le nazioni più coinvolte da questa serie di iniziative troviamo gli Stati Uniti (145 città) e l’India (72 città). La lista completa degli eventi che si terranno durante tutta la #WeekForFuture è disponibile sul sito di FridaysForFuture.
Gli impegni americani di Greta: spicca il Climate Action Summit dell’ONU
La giovane Greta Thunberg non ha attraversato l’Oceano Atlantico solamente per prendere parte ad una manifestazione. La ragione principale della sua traversata è infatti la sua partecipazione al Climate Action Summit organizzato dall’ONU, una conferenza tra le parti in cui verrà sottoposto a tutti i rappresentanti dei paesi membri il problema del cambiamento climatico con lo scopo di creare un dialogo costruttivo che possa permettere di individuare soluzioni sostenibili sul lungo termine a livello globale. Greta sarà ospite di eccezione e, come suo solito, terrà uno dei suoi discorsi. Proprio come già fatto martedì 17 settembre, data in cui è stata invitata a cospetto del Congresso americano.
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Neanche a dirlo, Greta, ha tirato fuori gli artigli e non ha esitato a puntare il dito contro i parlamentari americani, rei di non fare abbastanza: “Risparmiatevi i vostri elogi. Non li vogliamo. É inutile che ci invitiate qui a dirci quanto siamo di ispirazione senza che facciate niente per combattere il cambiamento climatico. Questo non porterà a nulla. Se volete consigli su ciò che andrebbe fatto, invitate gli scienziati e chiedete aiuto a loro. Non vogliamo che ascoltiate noi. Vogliamo che ascoltiate la scienza. Lo so che qualcuno di voi ci sta provando, ma non lo state facendo con abbastanza tenacia. Mi dispiace”.
#WeekForFuture e Global Climate Strike: siamo tutti benvenuti
A pochi giorni dall’inizio della #WeekforFuture che si chiuderà con l’evento che mobiliterà milioni di giovani, e non solo, in giro per il mondo vale la pena ricordare quale sia la natura di FridaysForFuture, facilmente riassumibile con le parole di Greta: “Everyone is welcome, everyone is needed”. Il cambiamento climatico non farà distinzioni e tanto meno lo faremo noi.
La crisi climatica è in atto e l’estate appena passata lo dimostra ulteriormente, come se ce ne fosse stato bisogno. I mesi estivi, tutti ed indistintamente, hanno registrato le medie di temperatura più alte di sempre. Solo Agosto, infatti, è arrivato secondo in questa triste graduatoria. Ora serve azione. Serve alzare la voce e scendere in piazza. A farlo ci saranno milioni di persone, in 1588 città diverse sparse per tutti i continenti. Antartide inclusa. La battaglia continua. “E non avremo pace finché non avremo finito”.
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