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Approvata alla Camera la legge “salvamare” per la lotta alla plastica

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Nella giornata del 24 ottobre il Parlamento si è riunito per deliberare in merito ad una proposta di legge molto importante per combattere il problema della plastica in mare. La legge “salvamare” ha ottenuto l’approvazione della Camera dei Deputati con 242 voti favorevoli e 139 astenuti. Dopo la discussione in Senato, per cui il Ministro Costa si è dichiarato ottimista, i pescatori potranno riportare a terra i rifiuti raccolti in mare durante le battute di pesca.

salvamare

Chi ha voluto la legge “salvamare”

La proposta di legge salvamare era da tempo sul tavolo dei parlamentari. Il Ministro Costa è stato uno dei suoi primi promotori e non ha esitato a comunicare via social la propria gioia per l’approvazione del decreto che ora passerà alle votazioni del Senato per essere definitivamente approvata. Fa sorridere vedere la composizione dei 139 astenuti. Inutile forse dover specificare chi siano ma lo facciamo per dovere di cronaca. Si tratta di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia.

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La coalizione che da pochi mesi siede all’opposizione ha perso una buona occasione per dimostrare di giudicare in maniera obiettiva le proposte che gli si parano davanti e prendere seriamente il proprio lavoro. Non votare a favore di una legge del genere dimostra per l’ennesima volta come alla coalizione del centro destra dell’ambiente, e più in generale del buon senso, importi poco o niente. A poco serve andare in televisione a dire “io ci tengo all’ambiente”, come ha fatto Salvini durante il testa a testa con Matteo Renzi a Porta a Porta, se poi quando si vanno ad analizzare i fatti la coerenza diventa un optional di cui poter fare a meno. Hanno votato a favore tutte le altre forze presenti in parlamento.

Cosa dice il DDL salvamare

L’obiettivo dichiarato del provvedimento è quello di andare a coprire un buco normativo piuttosto singolare. Ai pescatori era vietato riportare a terra i rifiuti, plastici e non solo, che venivano accidentalmente portati a bordo. Genera sgomento apprendere che questi, fino ad oggi, dovevano essere rigettati in mare, pena delle multe molto salate. Il testo, lievemente modificato prima della discussione alla Camera, comprende anche una parte relativa alle biomasse vegetali. Anche queste potranno essere infatti riportate a terra in modo che possano essere valorizzate e, tra le altre cose, produrre energia.

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Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha così commentato il risultato ottenuto: “L’approvazione della legge Salvamare alla Camera ci rende particolarmente felici perché rappresenta un tassello fondamentale per il nostro progetto di liberare il mare dai rifiuti e dalla plastica […] la Commissione Ambiente della Camera ha sostanzialmente migliorato l’impianto normativo e adesso riponiamo le nostre speranze nel Senato per un’approvazione rapida di questa legge importantissima per la salute del mare”.

Bene la lotta alla plastica, ma come la mettiamo col resto?

La lotta alla plastica è sicuramente uno dei temi ambientali che più ha attirato l’attenzione dell’opinione pubblica. L’approvazione di questa legge è probabilmente volta anche ad intercettare questa dimostrazione di interesse da parte della popolazione. Il passaggio di questo decreto è tuttavia una vittoria del buon senso, vista l’assurdità delle restrizioni precedentemente in vigore. E ben vengano provvedimenti di questo tipo.

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Resta tuttavia un grosso vuoto da colmare affinché le politiche ambientali siano congrue alla crisi climatica in atto. La lotta alla plastica e quella al cambiamento climatico vengono spesso messe sullo stesso piano, quando in realtà una è un piccolo sottoinsieme dell’altra. Risolvere il primo avrà un impatto non particolarmente incisivo sul secondo. La plastica in sé per sé, sebbene sia un derivato del petrolio e rechi effettivamente dei danni all’ambiente sotto diversi punti di vista, ha un contributo molto basso in termini di immissione di CO2 in atmosfera a livello assoluto. Per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra, dunque, sarebbero ben altre le misure da prendere in considerazione.

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Una strategia di mitigazione degli effetti del riscaldamento globale passa inevitabilmente, oltre che da un forte miglioramento dei processi di economia circolare, anche dalla decarbonizzazione del settore energetico e della mobilità, da normative più stringenti nel settore agricolo e da massicci progetti di riforestazione. Dare la possibilità ai pescatori di riportare la plastica a terra è sicuramente un fatto positivo e da festeggiare. Tuttavia non va dimenticato che solo qualche giorno fa è stato approvato un Decreto Clima che assomiglia tanto ad una presa in giro atta ad accaparrarsi i voti di qualche ambientalista male informato. Viva la lotta alla plastica, ma non usiamola per pulirci la coscienza su tutto il resto.

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di Luigi Cazzola
Ott 26, 2019
Nato nel 1991 a Fano, laureato in Lingue e Comunicazione. Marketer di professione e diverse esperienze all’estero alle spalle. Da ormai qualche anno ambientalista convinto, a Settembre 2018 arriva la svolta che stava aspettando. Viene selezionato per il “Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti”, dove può finalmente approfondire tematiche relative tanto al giornalismo quanto all’ambiente. Fermamente convinto che la lotta al cambiamento climatico sia la più importante battaglia della sua generazione, decide di mettere le competenze acquisite al servizio di tutti per accrescere la consapevolezza legata a questo tema e fornire consigli pratici per orientare le scelte dei singoli verso un approccio più green grazie ad un consumo più critico e consapevole. Per L’Ecopost si occupa di redazione di contenuti, sviluppo Front-End e comunicazione sui Social Media.

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