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Extinction Rebellion a Madrid per la COP25

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Prosegue il nostro racconto della Conference of Parties dell’ONU. Oggi, però, vi portiamo fuori dall’ IFEMA exhibition centre di Madrid, ovvero il luogo che sta ospitando la conferenza. Gli attivisti di Extinction Rebellion, in occasione della COP25, si sono dati appuntamento proprio nella capitale spagnola dove stanno portando, come loro solito, delle azioni di protesta non violenta atte ad innalzare l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema. A breve arriverà a Madrid anche Greta Thunberg, che intanto ha rilasciato le sue prime dichiarazioni dopo lo sbarco in Portogallo.

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Foto: Extinction Rebellion

Extinction Rebellion occupa Zara durante le proteste della COP25

“Green Words, Toxic Truths”. Con questo slogan gli attivisti di Extinction Rebellion – che non a caso sono a Madrid durante la COP25 – hanno deciso di occupare la sede di Zara sulla Gran Via. La celebre catena di negozi è uno dei marchi di Inditex Group, uno dei colossi del settore della fast fashion. Il target della protesta è stato scelto per una ragione ben precisa, ovvero il palese tentativo di Greenwashing del punto vendita madrileno che ha tentato di approfittare, in maniera piuttosto ipocrita, dell’impegno sociale promosso proprio dalla COP25 e del suo motto “it’s time to act” richiamandolo all’interno del negozio. Tutto ciò ha scatenato le critiche dei ribelli sfociando in un’azione di protesta che ha visto diversi attivisti occupare le vetrine che davano sulla via principale. I “rebels” di XR si sono letteralmente attaccati al vetro applicando della super colla sul palmo delle loro mani.

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Il settore della cosiddetta “fast fashion” è infatti il secondo più inquinante del pianeta, peggiore di quello navale e dell’aviazione messi insieme. É responsabile di circa il 10% delle emissioni a livello globale. Per non parlare delle ingiustizie sociali che porta avanti in paesi del terzo mondo dove hanno sede la maggior parte dei propri stabilimenti produttivi, spesso popolati da lavoratori ampiamente sottopagati e, a volte, anche minori. La protesta, che si è protratta per diverso tempo, si è poi conclusa con l’intervento della polizia che ha provveduto a “staccare”, ovviamente con la forza, i ribelli dalla vetrina.

Le parole di Greta prima di arrivare alla COP25

É atteso con ansia anche l’arrivo di Greta Thunberg in quel di Madrid. La giovane attivista svedese, che è sbarcata ormai un paio di giorni fa dopo una traversata dell’Atlantico durata venti giorni, raggiungerà presto la capitale spagnola dove troverà, ad attenderla, la solita sfilza di politici che le faranno i complimenti per il suo impegno mentre continuano a girare intorno al problema, senza in realtà, almeno per ora, prendere impegni seri e credibili per combattere la crisi climatica. Poco dopo l’attracco del catamarano su cui ha viaggiato, Greta ha rilasciato una breve dichiarazione in cui ha invitato l’opinione pubblica a “non sottovalutare la forza dei ragazzi arrabbiati”.

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https://www.youtube.com/watch?v=GMd0vjVAxyQ

“Siamo arrabbiati e frustrati” – prosegue la Thunberg – “e lo siamo per un buon motivo. Se vogliono che smettiamo di esserlo, dovrebbero smetterla loro di renderci tali. Quello che chiediamo è che, specialmente le persone al potere, ascoltino la scienza. Certo è che dovrebbero ascoltare anche noi ma noi non siamo gli esperti. Gli scienziati sono quelli che devono essere ascoltati. Quello che vorremmo da loro è che si uniscano intorno alla scienza. Non dovrebbe essere un fardello di noi bambini e giovani presentare piani. Siamo di fronte ad un’emergenza climatica e dobbiamo vederla da un punto di vista olistico e fare tutto ciò che possiamo per fermarla. Dobbiamo lavorare insieme per fare in modo di assicurare le future condizioni di vita e combattere non solo per noi stessi ma anche per i nostri figli, i nostri nipoti e qualsiasi essere vivente sulla Terra. Ognuno deve fare il massimo affinché ciò possa accadere per assicurarsi di essere dal lato giusto della storia”. Un discorso conciso ma, come al solito, potente. Ora Greta è attesa nella capitale spagnola dove la aspetta una nuova battaglia.

Parole, parole, parole

Proseguono intanto i lavori a Madrid. La giornata di ieri è stata caratterizzata, oltre che dall’encomiabile lavoro degli scienziati dell’IPCC che proseguono nell’esposizione di report allarmanti sullo stato di salute del pianeta, da una serie di dichiarazioni, totalmente prive di concretezza, da parte di praticamente tutti quelli che hanno preso parola durante la conferenza stampa ufficiale. Il Presidente spagnolo Sanchez ha, a ragion veduta, sottolineato l’ importanza storica delle donne nelle lotte ambientali. Prima di lui ha parlato Patricia Espinosa, Segretaria Esecutiva del Dipartimento sui Cambiamenti Climatici dell’ONU: “Non siamo dove dovremmo per assicurarci che le temperature non continueranno a salire. Ma non possiamo perdere la speranza, non è un compito impossibile”.

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Hanno poi preso parola la Presidentessa della COP25 Carolina Schmidtz e la Vice Ministra degli Affari Esteri della Costa Rica, paese che ha ospitato la PreCOP. Non vale neanche la pena riportare le loro parole, tanto sono state banali. Una montagna di bei propositi, ormai alta quasi quanto l’Everest. Ma i fatti? Le proposte? I piani per uscire dai combustibili fossili? Quelli per fermare la deforestazione? E degli allevamenti intensivi, non ne parlate? Del settore della moda, di quello dell’aviazione, della mobilità elettrica, la preservazione degli ecosistemi e della biodiversità, il calo drastico della popolazione degli impollinatori su scala globale. Servono risposte concrete, a fatti che sono reali. Avete ancora 9 giorni per farlo e per dimostrare al mondo che la COP25 non sia solo l’ennesima farsa. É giunto il momento, anche per tutti loro, di scegliere da che parte stare.

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di Luigi Cazzola
Dic 5, 2019
Nato nel 1991 a Fano, laureato in Lingue e Comunicazione. Marketer di professione e diverse esperienze all’estero alle spalle. Da ormai qualche anno ambientalista convinto, a Settembre 2018 arriva la svolta che stava aspettando. Viene selezionato per il “Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti”, dove può finalmente approfondire tematiche relative tanto al giornalismo quanto all’ambiente. Fermamente convinto che la lotta al cambiamento climatico sia la più importante battaglia della sua generazione, decide di mettere le competenze acquisite al servizio di tutti per accrescere la consapevolezza legata a questo tema e fornire consigli pratici per orientare le scelte dei singoli verso un approccio più green grazie ad un consumo più critico e consapevole. Per L’Ecopost si occupa di redazione di contenuti, sviluppo Front-End e comunicazione sui Social Media.

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