Salire e scendere da treni, tram e pullman senza bisogno di alcun ticket, per chiunque e a qualunque ora del giorno. Questo è ciò che spetta agli abitanti del Lussemburgo da ora in avanti. Anzi, da sabato in avanti, quando il provvedimento è entrato in vigore nella nazione più piccola d’Europa .
La mobilità del futuro
Il ministro per la mobilità urbana del Lussemburgo è un ecologista di nome Francois Baush, il quale ha espresso con orgoglio la sua volontà che il Paese diventi “un laboratorio per la mobilità nel ventunesimo secolo”. Quella mobilità sostenibile, insomma, che dovrà caratterizzare il futuro del Pianeta se si vogliono abbattere le emissioni di CO2.
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E’ quasi ironico come una legge così drastica, che ha reso il Lussemburgo la prima nazione al mondo ad avere il trasporto pubblico totalmente gratuito per tutti, sia anche la prima in Europa per numero di macchine ogni mille abitanti (l’Italia è la seconda). Forse, però, è proprio per questo che il governo ha preso questa decisione. Uno degli obiettivi dell’iniziativa, infatti, è disincentivare le persone all’utilizzo dell’automobile in favore dei trasporti statali.

Abitudini difficili da sradicare
Un obiettivo arduo da raggiungere, se si conta il fatto che in Lussemburgo il costo della benzina è molto basso rispetto a molti altri paesi europei. Il Grand Ducato, infatti, è anche noto per attrarre i cosiddetti “turisti del carburante“, ovvero cittadini delle nazioni confinanti quali Germania, Francia e Belgio che si recano qui solo per riempire le taniche.
Non solo, molti francesi, belgi e tedeschi decidono di lavorare in Lussemburgo, pur vivendo nei rispettivi paesi. Una scelta dovuta al welfare molto conveniente di questa nazione e ai salari altissimi. Questo, di conseguenza, porta moltissimo traffico stradale. Infine, i lussemburghesi stessi sono incentivati ad acquistare macchine, per gli stessi motivi: salari alti e costo basso della benzina.
I primi scettici
La gratuità dei trasporti pubblici, quindi, ad alcuni sembra non essere abbastanza. Markus Hesse, professore di studi urbani all’Università del Lussemburgo, teme che una conseguenza dell’iniziativa possa essere la rinuncia all’utilizzo di mezzi alternativi quali la bicicletta in favore dei mezzi pubblici. Questo aumenterebbe, di fatto, l’impronta carbonica di chi attuerà questo passaggio.
Inoltre sottolinea come il Lussemburgo abbia un terribile problema di traffico. Le principali strade sono congestionate, gli autobus sono vecchio stile e il sistema ferroviario è noto per i suoi ritardi. Un lussemburghese non avrebbe, secondo lui, motivo di abbandonare la propria automobile. Chi vive fuori dalle grandi città, poi, è comunque costretto a prendere la macchina, perché il trasporto pubblico non arriva ovunque.
A ogni problema la sua soluzione
Il governo, però, sta pensato anche a questo. Si prevede infatti di migliorare e aumentare le piste ciclabili, così che l’utilizzo della bicicletta possa restare un’opzione allettante per i cittadini. Inoltre, il governo vuole raddoppiare il numero di posti nei parcheggi a relè, adattare le linee di autobus a tutte le esigenze, raggiungendo i posti meno frequentati, fornire informazioni in tempo reale ai viaggiatori, raddoppiare il numero di punti di ricarica per i veicoli elettrici, estendere la rete tranviaria e utilizzare una terza corsia sulle autostrade, dedicata al car-sharing.
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Per quanto riguarda la convenienza economica, si potrebbe pensare che la gratuità dei mezzi di trasporto porti lo stato a perdere una ingente somma di denaro, ma non è così. Certo, lo Stato perderà 41 milioni all’anno in prezzi dei biglietti. Ma, dato che il mantenimento della rete pubblica costa già più di 500 milioni di euro all’anno, la perdita sarà relativamente bassa. In più, la misura fa già parte di una strategia globale che prevede ingenti investimenti in progetti volti a migliorare l’intero sistema infrastrutturale dei trasporti: per aumentare la capacità della rete ferroviaria europea, sono previsti 3,2 miliardi di euro fino al 2027.
Inoltre, come dice lo stesso Baush, il servizio sarà comunque in parte coperto dalle tasse, anche se questo non significa che i cittadini ci perderanno, anzi. Il trasporto gratuito potrà portare il 40% delle famiglie e risparmiare in media di 100 euro all’anno.
I risvolti positivi
Quel che è certo è che molte persone in più utilizzeranno i mezzi pubblici e sempre più spesso. Baush ha affermato che questo potrà portare al 20% di passeggeri in più in cinque anni. Inoltre, la speranza è che l’iniziativa possa sensibilizzare i lussemburghesi al problema ambientale che la nazione, e il mondo, devono affrontare.
Infine, il progetto è lungimirante in quanto il trasporto pubblico sarà una risorsa fondamentale per gestire l’incessante aumento della popolazione, che nei prossimi anni in Lussemburgo raggiungerà il 40%. Una sorta di prezzo da pagare per essere una delle nazioni più avanzate d’Europa. La quale non smette di dimostrarlo con questa rivoluzionaria iniziativa.