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Trovate microplastiche nell’aria. E probabilmente le respiriamo

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Non più soltanto nei mari e nei fiumi, ai lati delle strade cittadine, nei sentieri di montagna, nei boschi. Adesso le microplastiche si trovano anche nell’aria. E, quindi, definitivamente ovunque. Lo ha dimostrato uno studio di Nature Geoscience pubblicato pochi giorni fa. Tutto è nato in seguito al ritrovamento di microplastiche sia nei corsi d’acqua che sul suolo nella regione di Vicdessos, sui Pirenei Francesi. Nessuno però si è mai chiesto da dove provenissero. L’area in questione è quasi isolata, tanto che per molti chilometri non vi sono attività industriali, i villaggi sono pochi e molto piccoli. Di tanto in tanto si può incontrare qualche camminatore o sciatore. Era quindi strano che una tale quantità di microplastiche potesse provenire da loro.

Origine nei prodotti monouso

La scienziata coautrice dello studio Deonie Allen ha avuto un’ illuminazone: dovevano concentrarsi non sul terreno, bensì sull’aria. Hanno quindi sfruttando l’attrezzatura di misurazione atmosferica già presente nei Pirenei e analizzato i campioni d’aria raccolti durante oltre cinque mesi. Con non troppa sorpresa, hanno rilevato nell’atmosfera esattamente gli stessi materiali che si trovavano sul suolo, ovvero fibre di plastica di dimensioni diverse. La maggior parte erano polistirolo, polietilene e polipropilene, che sono tutti comuni nei prodotti monouso come borse e contenitori per alimenti.

A questo punto era chiaro che le microplastiche, trovandosi nell’aria, potessero essere anche trasportate dal vento da un luogo all’altro e quindi raggiungere anche luoghi in cui mai ci si aspetterebbe di trovare della plastica, o almeno non in tali quantità. Un altro triste risultato emerso dallo studio infatti è che le microplastiche di dimensioni inferiori sono anche quelle maggiormente presenti. Questo avviene in quanto il vento trasporta più facilmete i frammenti piccoli e leggeri.

Il viaggio aereo delle microplastiche

Ma quello che più interessava gli scienziati di Nature era capire da dove provenissero precisamente queste microplastiche. Ebbene, utilizzando dei modelli computazionali delle correnti atmosferiche, sono stati in grado di rilevare le direzioni delle correnti e, quindi, delle microplastiche. Anche se questo tipo di misurazione è stato possbile soltanto su scala regionale, dagli studi è emerso che le miscroplastiche hanno iniziato il loro viaggio aereo non dai piccoli villaggi vicini, bensì da 100 kilometri di distanza.

È quindi ufficiale: la plastica viene trasportata anche dal vento e può essere ovunque, anche nel luogo più remoto della terra. Lo studio ovviamente non può fermarsi qui. Secondo gli autori dello studio sarà anche interessante scoprire come le microplastiche si comportano in diverse condizioni atmosferiche e in diverse parti del mondo. Ma la cosa più importante sarà capire quante di queste microplastiche presenti nell’atmosfera potremmo inalare giorno dopo giorno. Se infatti queste si possono trovare nell’aria potenzialmente pura di un’isolata strada di montagna, possiamo solo immaginare quante ve ne siano nei pressi delle nostre città.

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di Iris Andreoni
Apr 26, 2019
Nata a Milano nel 1991 ma bergamasca di adozione, è tornata nella sua città natale per conseguire la laurea specialistica in Lettere Moderne, un corso di studi che ha cambiato la sua vita e il suo punto di vista sul mondo. Ha infatti imparato ad approfondire e affrontare criticamente argomenti di varia natura e dare in questo modo priorità a ciò che nella vita è davvero importante. Il rispetto per l’ambiente è una di queste cose e, grazie ad alcuni libri e documentari, ma anche dopo due viaggi in Asia, Iris si interessa in modo particolare a questo ambito. Durante l’università scrive recensioni e interviste sul blog letterario Viaggio nello Scriptorium e, terminati gli studi, si appassiona al mondo del giornalismo, decidendo di sfruttare il grande potere della scrittura per comunicare al mondo i suoi interessi e le notizie più importanti. Collabora come redattrice con il giornale Bergamo Post e ha poi l’onore di frequentare il Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti organizzato da Legambiente. Qui conosce altri aspiranti giornalisti e insieme decidono di dare il loro contributo per informare l’Italia riguardo all’emergenza ambientale cui stiamo assistendo e di cui non molti sembrano essersi accorti. Per l’Ecopost Iris si occupa della redazione di contenuti e comunicazione sui Social Media.

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