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Evacuazione a Courmayeur: il ghiacciaio può crollare

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Quando scriviamo che i cambiamenti climatici sono già qui ci riferiamo anche a questo. Il 5 agosto 2020 sono state evacuate circa 70 persone che alloggiavano ai piedi del ghiacciaio di Planpincieux, a Courmayeur, nella bassa Val Ferret. Il caldo inusuale, infatti, potrebbe farlo crollare.

Un caldo inusuale

Il sindaco di Courmayeur, illustrando il motivo dell’evacuazione, ha chiarito la portata del rischio. Un’ enorme calotta di ghiaccio del volume di 500.000 metri cubi potrebbe staccarsi dal ghiacciaio da un momento all’altro. Sarebbe un po’ come se un Duomo di Milano composto di acqua e ghiaccio si riversasse sull’area ai piedi del Planpincieuxv. Per evitare una strage, residenti e turisti sono stati evacuati e al momento la piccola località è rimasta deserta.

La causa di un possibile crollo sarebbe da trovarsi, neanche a dirlo, nell’aumento delle temperature. In particolare, si è verificato uno shock termico dovuto a un clima decisamente troppo caldo per la zona, seguito da un’ondata di freddo improvvisa. Non stupisce, visto che l’Italia è una delle nazioni che più sta subendo l’aumento delle temperature globali. La temperatura media nazionale è infatti aumentata di circa 2,5°C rispetto al periodo 1880-1909, il doppio del valore medio globale.

I ghiacciai si sciolgono sotto i nostri occhi

Quella della Val Ferret è un’anomalia che sta sempre più diventando una norma.  L’ultimo Catasto dei ghiacciai italiani, pubblicato nel 2015, dimostra che in 50 anni la superficie dei ghiacciai italiani è passata da 527 kmq agli attuali 370 kmq, riducendosi di quasi un terzo. La stessa area del Massiccio del Monte bianco era già stata dichiarata a rischio lo scorso settembre, quando si era evidenziato il potenziale crollo di 250.000 metri cubi di ghiaccio. In pochi mesi il rischio è raddoppiato.

Il trend globale non è sicuramente rincuorante. Il Pianeta ha infatti già perso 5000 giga tonnellate di ghiaccio, una superficie grande quanto la Spagna. Il documentario Chansing Ice, sul quale abbiamo scritto un articolo, è illuminante a riguardo. Per esempio, mostra come il ghiacciaio Ilulissat, in Groenlandia, si stia ritirando molto più velocemente della norma. Ci sono infatti voluti 100 anni, dal 1900 al 2000, perché Ilulissat si ritirasse di 12 chilometri. Dopodiché, dal 2000 al 2010, in soli 10 anni, si è ritirato di 14,4 chilometri.

Vanda Bonardo, responsabile nazionale Legambiente Alpi, ha affermato che” l’emergenza climatica sta enormemente accelerando i crolli e la fusione dei ghiacciai. Seppur si tratti di un ghiacciaio da sempre soggetto a crolli e per questo monitorato costantemente da diverso tempo, ma si è vista una massa così grande in movimento. Chiediamo che il Paese affronti le emergenze climatiche al più presto in maniera sinergica e attraverso azioni e politiche di mitigazione e adattamento al clima di ampio raggio, ragionando al tempo stesso sul futuro dei territori montani e delle montagne, un ecosistema estremamente fragile che va difeso e tutelato”.

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di Iris Andreoni
Ago 7, 2020
Nata a Milano nel 1991 ma bergamasca di adozione, è tornata nella sua città natale per conseguire la laurea specialistica in Lettere Moderne, un corso di studi che ha cambiato la sua vita e il suo punto di vista sul mondo. Ha infatti imparato ad approfondire e affrontare criticamente argomenti di varia natura e dare in questo modo priorità a ciò che nella vita è davvero importante. Il rispetto per l’ambiente è una di queste cose e, grazie ad alcuni libri e documentari, ma anche dopo due viaggi in Asia, Iris si interessa in modo particolare a questo ambito. Durante l’università scrive recensioni e interviste sul blog letterario Viaggio nello Scriptorium e, terminati gli studi, si appassiona al mondo del giornalismo, decidendo di sfruttare il grande potere della scrittura per comunicare al mondo i suoi interessi e le notizie più importanti. Collabora come redattrice con il giornale Bergamo Post e ha poi l’onore di frequentare il Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti organizzato da Legambiente. Qui conosce altri aspiranti giornalisti e insieme decidono di dare il loro contributo per informare l’Italia riguardo all’emergenza ambientale cui stiamo assistendo e di cui non molti sembrano essersi accorti. Per l’Ecopost Iris si occupa della redazione di contenuti e comunicazione sui Social Media.

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