BackBO è un’associazione bolognese con un obiettivo ambizioso: rendere il capoluogo dell’Emilia Romagna una città zero waste. Sul loro sito si definiscono “un hub di economia circolare” che punta a “ridurre gli sprechi e sensibilizzare le persone sull’inquinamento legato all’usa-e-getta”. Come? Da un lato sensibilizzando i cittadini tramite l’organizzazione di workshop e laboratori; dall’altro aiutando nel concreto alla realizzazione di una “zero waste Bologna” con un servizio di bicchieri riutilizzabili per eventi. Abbiamo deciso di intervistare i ragazzi di BackBo e di farci raccontare i loro progetti futuri.
Intervista a BackBo: per una Bologna zero waste
Com’è nato il progetto?
“BackBO nasce dal progetto di tesi di laurea dell’attuale presidente dell’associazione, Pietro. La tesi consisteva in uno studio di fattibilità per un sistema di raccolta rifiuti tramite il vuoto a rendere. Dopo aver sperimentato in prima persona l’esistenza di modelli alternativi di consumo durante l’Erasmus a Berlino, Pietro ha lavorato allo sviluppo di un sistema che incentivasse la raccolta dei rifiuti e che rendesse la Zona Universitaria di Bologna zero waste. Il progetto che ne è risultato è stato presentato al Comune di Bologna e premiato dall’associazione Comuni Virtuosi. Il successo della tesi ha spinto Pietro a pensare che fosse possibile estendere il progetto all’intera città di Bologna. Il nome BackBO gioca infatti sull’idea della bottiglia che torna indietro, “Back BOttle”, e sulla nostra collocazione geografica, la BO di Bologna.
Era il 2018, da allora l’idea di partenza si è evoluta, il team si è allargato molto e abbiamo capito che per ridurre i rifiuti avremmo dovuto in primo luogo far capire alle persone la radice del problema: viviamo in un mondo lineare, che spesso crea degli oggetti con il solo scopo di gettarli e questo non è né sensato né sostenibile. Ci riferiamo al packaging in primis, ma in generale all’usa e getta, principe indiscusso dei nostri cestini dell’immondizia. Così, dal vuoto a rendere, il nostro progetto si è ampliato”.
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I servizi di BackBo: bicchieri riutilizzabili e workshops
Quali sono i vostri servizi principali?
“Grazie al lavoro e alle professionalità dei nostri soci volontari siamo oggi in grado di offrire diversi servizi. Come dicevamo il punto di partenza di BackBO è stato il vuoto a rendere, e continua a esserlo. Un servizio di cui andiamo fieri è l’affitto di bicchieri riutilizzabili per eventi. La logica del bicchiere a rendere ci ha permesso di ridurre significativamente l’impatto ambientale di festival e manifestazioni a cui abbiamo partecipato: non solo alla fine dell’evento non vengono prodotti rifiuti, ma si abbattono anche i costi di pulizia post evento.
Il nostro obiettivo primario rimane sempre e comunque quello di sensibilizzare le persone sull’inquinamento legato all’usa-e-getta. Per questo lavoriamo spesso anche tramite l’organizzazione di workshop sul riciclo creativo della plastica con adulti e bambini. Abbiamo capito che spesso l’indifferenza su tematiche come quelle relative al riciclo o alla sostenibilità ambientale è dovuta semplicemente alla mancanza di consapevolezza. È raro che qualcuno si fermi a pensare a quanti rifiuti inutili produce; eppure, quando grandi e piccoli vengono messi di fronte a esempi pratici delle conseguenze delle loro azioni e a soluzioni semplici, attuabili nel quotidiano, sono molto più propensi ad adottare stili di vita più sostenibili.
Il nostro fiore all’occhiello è sicuramente il laboratorio, la maggior parte dei macchinari è stata costruita dai membri del team, abbiamo persino una stupenda stampante 3D interamente autocostruita. Il nostro laboratorio è aperto a chiunque sia alla ricerca di una collaborazione per sperimentare nuovi modi per riutilizzare i materiali di scarto. Siamo sempre alla ricerca di nuovi spunti e menti creative che ci arricchiscano di nuove prospettive”.
Le nuove collaborazioni nate in quarantena
Che riscontro avete avuto con il pubblico fino ad ora?
“Siamo molto contenti di come stanno procedendo le nostre attività, nell’ultimo anno abbiamo partecipato a numerosi eventi e conosciuto splendide realtà con le quali stiamo tutt’ora collaborando. Gli ultimi mesi ci hanno ovviamente costretto a mettere in pausa alcuni progetti (specialmente quelli legati agli eventi), ma d’altro canto ci hanno dato la possibilità di riflettere appieno sul ruolo che vogliamo avere sul territorio. L’emergenza sanitaria ha reso la vita difficile a molti produttori virtuosi, così abbiamo deciso nel nostro piccolo di provare a supportare per come possiamo le realtà sostenibili che ci circondano. Abbiamo iniziato a utilizzare i nostri canali come una vetrina, per dare spazio a tutti gli attori che fanno parte di questo network virtuoso sperando di piantare oggi il seme del cambiamento che ci vedrà tutti vincitori domani, quando l’emergenza sarà passata”.
Bologna zero waste e non solo: una rivoluzione dal basso
Avete in mente progetti futuri?
“Molti! Un piccolo spoiler? Stiamo ragionando sulla possibilità di aprire altri Hub in giro per l’Italia per creare una rete virtuosa aperta a chiunque voglia partecipare alla rivoluzione dal basso. Inoltre, stiamo lavorando alla proposta di progetti didattici per le scuole da presentare nei prossimi mesi, considerando anche la possibilità di svolgere incontri virtuali. Che dire, siamo inguaribili sognatori e se c’è un motto in cui ci riconosciamo è sicuramente il gandhiano: “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo””.
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