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Il nuovo libro sull’educazione ambientale: “Educare al pensiero ecologico”

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Esiste un metodo per educare alla sostenibilità? È passato quasi un anno dalla notizia sull’introduzione dell’educazione ambientale nelle scuole italiane. L’allora ministro dell’istruzione Lorenzo Fioramonti era finito sulle pagine dei quotidiani di tutto il mondo per l’avanguardia di tale proposta. Purtroppo però, la pandemia ha costretto la nuova ministra, Lucia Azzolina, ad occuparsi di tutt’altro e l’educazione ambientale è per ora stata rilegata in un angolo. Numerosi quesiti restavano comunque irrisolti: chi l’avrebbe insegnata? Secondo quale metodo? In attesa di nuove risposte dal governo, abbiamo intervistato Rosa Tiziana Bruno, insegnante e sociologa, che ha di recente pubblicato il libro Educare al pensiero ecologico con Topipittori editore. Il metodo da lei elaborato, chiamato “Fiabadiario”, coniuga lettura, scrittura e passeggiate in natura per far scaturire nei ragazzi l’amore per il pianeta.

Intervista a Tiziana Bruno, autrice de “Educare al pensiero ecologico”

Tiziana, da anni fai ricerca nell’ambito educativo, soprattutto per quanto riguarda il contesto scolastico. Che cosa lega la tematica ambientale e il mondo della scuola? Com’è nata l’idea del libro Educare al pensiero ecologico?

“La scuola è il luogo dove si cresce nella conoscenza, imparando a diventare persone socialmente responsabili, capaci di autonomia di pensiero e di scambio democratico con gli altri. Ma è anche teatro di crescita interiore, di acquisizione della consapevolezza di sé e di costruzione della propria identità. La natura ha tanto da insegnarci, su noi stessi e sulla realtà in cui siamo immersi. Eppure ci comportiamo come se il mondo naturale fosse soltanto qualcosa da depredare e sfruttare, avanzando nella nostra folle impresa di distruttori seriali. Pertanto, la domanda da cui sono partita per sviluppare il mio lavoro è stata: come trasformare la nostra vita in modo da non essere distruttivi nei confronti del mondo e di noi stessi? E poi anche: Cosa può fare la scuola per la Natura e per un mondo sostenibile? E cosa la Natura può fare per la scuola?

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Tiziana Bruno, autrice del libro Educare al pensiero ecologico con Topilettori editore

La formazione di una “ecosaggezza”

E’ così che ha preso avvio un percorso di ricerca, in convenzione con l’Università e sviluppato all’interno di vari luoghi educativi, principalmente scuole, per oltre due anni. L’obiettivo era provare a cambiare lo sguardo verso il mondo, costruire una visione nuova, un nuovo modo di “pensare”. Non soltanto, quindi, la trasmissione di regole di buon comportamento, ma soprattutto la formazione di una ecosaggezza, ovvero la consapevolezza della relazione che ci lega alla Terra e a tutti gli esseri viventi.

Mi interessava puntare allo sviluppo delle coscienze in una dimensione nuova, ovvero la capacità di considerare il noi e non soltanto il me. Perché preservare la vita del pianeta significa prestare attenzione ai cambiamenti climatici, ma ancora di più alle relazioni umane. I risultati della sperimentazione si sono rivelati incoraggianti e dunque ho deciso di pubblicarli in un libro. Mi sembrava importante condividerli con chiunque abbia a cuore l’educazione di bambini e ragazzi”.

Leggi il nostro articolo: “Educazione ambientale a scuola da settembre”

Il “Fiabadiario” come metodo di educazione ambientale

Nel tuo libro identifichi una sorta di metodo, chiamato “Fiabadiario”. In che cosa consiste? E cosa lo rende originale rispetto ai metodi attualmente utilizzati per l’educazione ambientale?

“Il Fiabadiario è una strategia didattica che ho ideato unendo, in maniera armonica, delle tecniche che solitamente si usano in modalità disgiunta: la lettura condivisa di libri illustrati, la scrittura collettiva, la scrittura autobiografica e lo scambio di narrazioni. Tutto parte dalla lettura e si snoda poi lungo un cammino fatto di ascolto reciproco, di scambio di idee e pensieri, di conoscenza dell’altro e riflessioni sul proprio sé e sul mondo. Ma c’è ancora dell’altro. Per la prima volta un percorso educativo abbina la narrazione e la lettura all’incontro con la natura. Una delle fasi del Fiabadiario prevede infatti il contatto con gli elementi naturali, un contatto mediato dalle storie che sono state oggetto di lettura in classe. Lettura, scrittura e movimento all’aperto si fondono in un unicum educativo per costruire in maniera efficace un autentico Sé ecologico”.

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Educazione ambientale come occasione di relazioni sostenibili

Dalle tue parole si evince lo stretto legame che deve esistere fra cultura e natura nell’educazione ecologica impartita ai ragazzi. Che risultati ottieni applicando questa strategia didattica? Cosa ti porti a casa dall’incontro con gli alunni? E cosa speri che loro portino con sé?

“Sono felice di testimoniare l’efficacia di questa strategia educativa, i risultati sono davvero incoraggianti. Siamo riusciti a creare un’autentica comunità dentro la scuola, sperimentando concretamente quel “noi” indispensabile per la costruzione di relazioni sostenibili, ovvero per riuscire a sostituire gli atteggiamenti egoistici e di sopraffazione con una sincera disponibilità all’ascolto e una gioiosa armonia con la natura, di cui siamo parte, anche se tendiamo a dimenticarlo.

Abbiamo sperimentato il Fiabadiario persino durante il lockdown ed è stato davvero emozionante per tutti noi, bambini, insegnati e genitori, renderci conto di come anche nella distanza sia possibile fare comunità, traendone un gran beneficio per il corpo e per la mente. La mia speranza è che questa strategia venga in futuro applicata su larga scala e lungo l’intero percorso formativo di bambini e ragazzi. Per realizzare un vero cambiamento di rotta è necessaria la perseveranza e bisogna regalarsi il tempo lento della riflessione quotidiana e del dialogo profondo”.

Educazione ambientale scuola: una proposta per insegnanti e educatori

Educare al pensiero ecologico è quindi una proposta, una possibile guida per tutti gli insegnanti e gli educatori che sono in cerca di un metodo efficace con cui avvicinare le giovani generazioni all’ecologia. Nelle pagine del libro troverete la personale testimonianza di Tiziana Bruno, che grazie al doppio ruolo di insegnante e sociologa, ha potuto coniugare teoria e pratica. Il libro è frutto di una “ricerca-azione” in un percorso di alfabetizzazione ecologica e la sua realizzazione è stata possibile grazie ad una convenzione con il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Salerno. Il testo è disponibile nella nostra sezione Cultura Sostenibile alla sezione “Bambini e ragazzi” o cliccando nell’immagine sottostante. In attesa di nuove delucidazioni sull’educazione ambientale a scuola, riteniamo che il Fiabadiario possa essere una proposta vincente per educare i più giovani a vivere relazioni sostenibili.

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Leggi il nostro articolo: “20 libri sull’ambiente per bambini e ragazzi”

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di Federica Bilancioni
Ott 10, 2020
Nata nel 1994 a Fano, si laurea in Storia all’Università di Bologna. Decide poi di iscriversi alla magistrale Global Cultures ed è grazie ad una materia specifica di questa magistrale che si appassiona alla tematica ambientale. Dal 2017 infatti, Federica fa ricerca sul cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile. Dopo l’Erasmus a Lund (Svezia), la sua vita si orienta ancora di più in questa direzione, organizzando conferenze e dibattiti sulle tematiche ecologiche. Nel 2019 si iscrive al Master di I livello Comparative Law Economics and Finance presso l’International University College di Torino. Negli anni universitari collabora con Limes Club Bologna e scrive articoli per limesonline e Affari Internazionali. Attualmente insegna lettere e collabora con L’Ecopost per aumentare la copertura di stampa sulla crisi ecologica e diffondere buone pratiche per mitigarla.

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