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Matera e Venezia in emergenza: il “nuovo normale”?

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Stanno facendo il giro delle televisioni e del web le immagini apocalittiche di due fiori all’occhiello del nostro paese letteralmente sommersi dall’acqua. Matera e Venezia come Atlantide. Al pari di tante altre zone dell’Italia, un paese morfologicamente fragile dove eventi di questo tipo rischiano di diventare il “nuovo normale” man mano che gli effetti dei cambiamenti climatici inizieranno a manifestarsi più di frequente.

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Matera © Meteoweb.eu

La causa delle alluvioni di Matera e della Basilicata

L’Italia si è trovata nel bel mezzo della traiettoria di un Ciclone Mediterraneo che ha colpito principalmente il Sud. La Basilicata tutta, in particolare, è stata una delle regioni più devastate. Sono nell’ordine delle decine le località in cui sono cadute piogge al di sopra dei 55mm con picchi di 97 mm a Pisticci e di 82 mm a Matera. Diverse sono anche le località pugliesi vittime del maltempo. A Vieste sono stati toccati gli 86 mm. Danni ingenti saranno registrati anche nelle città di Francavilla Fontana, Martina Franca ed Ostuni solo per citarne una piccola parte. A peggiorare la situazione salentina è stato anche lo scirocco che sta soffiando a velocità che hanno raggiunto i 151 km/h, ampliando inevitabilmente gli effetti delle alluvioni.

Preoccupa l’allerta degli esperti che ci raccontano di un ciclone che continuerà a far danni in tutto il resto del Sud Italia: Calabria, Sicilia e Campania, oltre che la parte più meridionale del Lazio, rischiano di fare la stessa fine. Difficile, almeno per ora, quantificare i danni. Ciò che resta è una ferita profonda che difficilmente si rimarginerà in tempi brevi. Le scuole sono chiuse da giorni e vaste aree delle città sono inaccessibili. E non è finita qua.

A Venezia si contano anche le vittime

Anche la città di Venezia sta vivendo ore drammatiche. Quella che si sta verificando nel capoluogo veneto è infatti la seconda alluvione più dannosa della sua storia, dopo l’”acqua granda” del 1966 che ha visto la città andare sotto 194 centimetri d’acqua. Questa volta i centimetri sono “solo” 187. Piazza San Marco, simbolo della città, è stata sommersa da oltre un metro d’acqua con ingenti danni che sono stati arrecati proprio alla Cattedrale. La cripta del Presbiterio è finita sotto più di un metro d’acqua. A tratti struggente l’appello del Sindaco Brugnaro che ha subito richiesto lo stato di calamità chiedendo aiuto al Governo: “Questa volta bisognerà fare la conta dei danni. E saranno tanti. Non ce la potremo fare da soli. Ci servirà una mano per sostenere i costi”.

Ai danni strutturali della città vanno aggiunte anche due vittime degli allagamenti. “Venezia continua a essere angustiata dalle acque alte eccezionali. L’anno scorso, quest’anno uguale.” – prosegue Brugnoli – Qui si rischia di non farcela più. Preoccupanti anche le dichiarazioni di Claudio Scarpa, direttore dell’Associazione Veneziana Albergatori: “È una devastazione: i danni sono ingentissimi e non è finita qui. Stanno continuando le alte maree ed essendo saltato i quadri elettrici gli hotel non hanno nemmeno più le pompe disponibili per far uscire l’acqua”.

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Come si evince dalle parole degli sfortunati protagonisti di questa tragedia Venezia non è nuova ad eventi di questo tipo. La sua natura lagunare, combinata con la totale assenza di elevazione rispetto al livello del mare, rende la città una vittima preannunciata di calamità ambientali come quella che si sta verificando in questi giorni.

Solidarietà ai cittadini di Matera, Venezia e degli altri comuni colpiti

Il primo pensiero va ovviamente alle vittime delle catastrofi. Fa male vedere due bellezze del nostro paese del calibro di Matera e Venezia sopperire sotto gli schiaffi di eventi meteorologici sempre più estremi. Fa ancora più male sapere che i campanelli d’allarme suonano da tempo e, fino ad oggi, poco o nulla è stato fatto per quanto riguarda l’adattamento delle nostre città ad avvenimenti di questo tipo.

Gli scienziati ci stanno avvertendo da decenni e, sebbene non sia possibile associare un singolo fenomeno atmosferico ai cambiamenti climatici, le loro previsioni parlavano di un aumento nell’intensità e nella frequenza di eventi meteorologici estremi come siccità – vedi Zimbabwe, Australia e California – ed alluvioni, solo per citarne alcuni. Risulta ragionevole dedurre che, forse, ci avevano preso.

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In questo senso sarà necessario iniziare ad attuare politiche serie sotto diversi punti di vista. Se da un lato la situazione di Matera e della Basilicata potrebbe essere un’anteprima di ciò che ci aspetta da un punto di vista meteorologico, dall’altro, quella di Venezia, mette in luce le enormi pecche infrastrutturali del nostro paese, al momento non adatte a rispondere in maniera adeguata ad eventi di questo tipo. Ad un massiccio intervento nella riduzione delle emissioni e, quindi, alla fondamentale mitigazione degli effetti dei cambiamenti climatici, vanno affiancate serie politiche di adattamento e resilienza all’interno delle città. L’Italia, al momento, non è affatto a buon punto in nessuno di questi aspetti. Se non si inizia da subito a correggere il tiro a pagarne le conseguenze saremo noi tutti. Meglio darsi una svegliata, prima che sia troppo tardi.

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di Luigi Cazzola
Nov 13, 2019
Nato nel 1991 a Fano, laureato in Lingue e Comunicazione. Marketer di professione e diverse esperienze all’estero alle spalle. Da ormai qualche anno ambientalista convinto, a Settembre 2018 arriva la svolta che stava aspettando. Viene selezionato per il “Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti”, dove può finalmente approfondire tematiche relative tanto al giornalismo quanto all’ambiente. Fermamente convinto che la lotta al cambiamento climatico sia la più importante battaglia della sua generazione, decide di mettere le competenze acquisite al servizio di tutti per accrescere la consapevolezza legata a questo tema e fornire consigli pratici per orientare le scelte dei singoli verso un approccio più green grazie ad un consumo più critico e consapevole. Per L’Ecopost si occupa di redazione di contenuti, sviluppo Front-End e comunicazione sui Social Media.

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