Il movimento ambientalista oggi si è armato di nuova speranza. Il giorno che tutti stavano aspettando, quello dello sciopero globale per il clima, è arrivato e non ha deluso le aspettative. Ragazzi, bambini e adulti. Tutti uniti per quella che si candida prepotentemente ad essere ricordata come la manifestazione ambientalista più grande di tutti i tempi su scala globale. Ancora non si hanno numeri ufficiali, ma le immagini che compaiono sui social da tutto il mondo riempiono il cuore di gioia per chi, nella diffidenza generale, ha portato avanti le battaglie ambientaliste per anni, dovendo subire i giudizi di chi pensava che questa fosse una battaglia persa in partenza.
La situazione rimane critica, ma da oggi arde un nuovo fuoco. Un esercito di giovani, e non solo, etichettati forse troppo in fretta come la generazione dei Social Media e dei Selfie. Sono loro la nuova speranza dell’umanità per sventare una crisi climatica che potrebbe essere l’avvenimento più distruttivo della storia dell’uomo. Sono loro ad aver capito veramente l’urgenza di questo tema. Non c’è crescita economica che regga. Se la terra muore noi moriamo con lei.
L’esercito di Greta
2.083 manifestazioni in 127 paesi. 142 solo in Italia. Un numero di presenze che secondo le prime stime sarà nell’ordine dei milioni. Dati impressionanti se si pensa che, a far nascere tutto questo, è stata una ragazzina di 16 anni che, in un venerdì di agosto, si è seduta da sola di fronte al suo Parlamento con uno slogan scritto a pennarello su un pezzo di cartone. Neanche i più ottimisti avrebbero potuto immaginare, a qualche mese da quella prima timida protesta, la nascita di un fenomeno di portata globale.
Un movimento che non ha interessi economici e che porta con sé la purezza e l’innocenza di ragazzi e bambini preoccupati, a ragion veduta, per il loro futuro. Una generazione che si sente tradita da quella precedente e dalla classe dirigenziale, che ora non potrà più girarsi dall’altra parte. Ora Greta, grazie alla sua determinazione e al suo carisma, è un personaggio di caratura internazionale e, per coerenza ed insindacabile veridicità delle sue affermazioni, rappresenta sicuramente uno dei leader più credibili del panorama mondiale. La sua marcia, assetata di giustizia, sembra inarrestabile.
L’inizio di una rivoluzione green?
Parliamoci chiaro. Prima di oggi la vita di un ambientalista era avara di gioie, eccezion fatta per qualche saltuaria e modesta vittoria. Ma le immagini di oggi, provenienti da ogni angolo del pianeta, trasmettono nuova forza e nuova credibilità ad un movimento che ora non può più essere ignorato, e che in questo giorno epocale si è mostrato più unito ed eterogeneo che mai. A partire da oggi l’ambientalista non è più uno strampalato, ma qualcuno che lotta per difendere il futuro di tutti.
Abbiamo assistito impotenti al galoppare dello sviluppo insostenibile e dei cambiamenti climatici. Abbiamo visto centinaia di allarmi lanciati dagli scienziati più autorevoli del mondo essere ignorati. Per anni siamo stati guardati e compatiti come quelli che combattono una battaglia già persa. “Tanto da solo non puoi farci niente”, ci dicevano. E forse avevano ragione. Ma da oggi, dal 15 marzo 2019, abbiamo una nuova prospettiva. Sappiamo di non essere più soli. Al contrario, siamo molti di più di quanti potessimo sperare. E niente più di questo può dare nuove forze e nuove speranze.
Ricordiamoci di questo giorno, il giorno in cui giovani da tutto il mondo si sono uniti in un unico coro. Ricordiamoci del giorno in cui è iniziato il ’68 di Madre Natura. Perché “il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o meno”. Parola di Greta.