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Cattive Acque al cinema. Il film sui due volti dell’America

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È uscito al cinema Cattive Acque. Il film di Todd Haynes è tratto da una storia vera e ha già creato forte dibattito. Infatti, esistono numerose storie simili in America e nel mondo, dove il potere di pochi ha rovinato la salute di molti, ambiente compreso. Questo film si inserisce con forza nella corsa alle presidenziali del 2020: la crisi idrica di Flint è ancora scandalosamente irrisolta e pochi candidati hanno il coraggio di parlarne.

La trama di Cattive Acque

Il film è ambientato negli anni Novanta. Mark Ruffalo riveste i panni di un avvocato che ha sempre difeso gli interessi dei grandi industriali. Questa volta accetta di schierarsi dalla parte degli abitanti del West Virginia contro la corporation DuPoint, creando forti preoccupazioni nella moglie, interpretata da Anne Hathaway. Gli agricoltori si sono accorti dell’inquinamento delle acque grazie a delle mutazioni nel proprio bestiame. L’avvocato Rob Bilott (che esiste realmente) inizia quindi una battaglia legale ventennale per dimostrare gli effetti devastanti delle sostanze chimiche usate dalla Dupoint a difesa dei cittadini e dell’ambiente. Cattive Acque potrebbe sembrare un film di semplice inchiesta giornalistica. Dietro alla pellicola però, si nasconde una narrazione più ampia, con forti risvolti nell’attualità.

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I legami con l’attualità. Lo scandalo idrico di Flint

Intervistato da The View, è lo stesso Mark Ruffalo a dichiarare che il film parla di un fatto avvenuto in West Virginia, ma allo stesso tempo parla di tutti i casi in cui l’interesse dei potenti è stato spregiudicatamente anteposto al bene della maggioranza delle persone. Il film rivendica il diritto all’acqua sicura e potabile per tutti. Ruffalo si riferisce per esempio alla crisi idrica di Flint, iniziata nel 2010 e ancora priva di soluzione.

Come ci mostra il film di Michael Moore Fahrenheit 11/9, un’intera popolazione è stata soggetta ad avvelenamento da piombo a causa di un cambiamento nell’approvvigionamento idrico della città. Il governatore Snyder decise di costruire un nuovo acquedotto per beneficiare gli investitori della sua campagna e le banche. I cittadini, da sempre riforniti dalla riserva glaciale del Lago Huron, videro da un giorno all’altro cambiare il colore dell’acqua, poichè durante i lavori la principale fonte idrica divenne il fiume Flint, enorme bacino di liquami industriali.

Cattive Acque e i messaggi impliciti per le presidenziali 2020

Purtroppo la crisi idrica di Flint non mise in luce solamente i secondi fini del governatore repubblicano. Infatti, nel 2016 il Presidente Obama fece visita ai cittadini, ma al posto di portare soluzioni e dichiarare lo stato d’emergenza, bagnò le labbra con un sorso d’acqua e rassicurò le persone dicendo che non ci fossero rischi. Il documentario di Moore sottolinea che casi come questo hanno danneggiato fortemente il Partito Democratico, aprendo la strada all’elezione di Donald Trump.

Infatti, a quei tempi la politica ignorò il caso di Flint e casi affini per non compromettere i forti interessi in gioco a sostegno delle rispettive campagne politiche. L’influenza delle corporations nelle elezioni è tutt’oggi oggetto di forte dibattito. Fra i candidati alle primarie democratiche, Bernie Sanders è l’unico a non aver accettato soldi dalle grandi aziende. La media delle sue donazioni è di circa 18$ e proviene dalla classe medio-bassa.

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Ruffalo sostiene Bernie Sanders

Sanders è anche l’unico ad aver preso una netta posizione su Flint, dando voce ai suoi abitanti e definendo la situazione “una delle più serie crisi di sanità pubblica della storia”. Per questi motivi Mark Ruffalo, il protagonista di Cattive Acque, ha esplicitamente dato il suo supporto a Bernie Sanders nella corsa alla Casa Bianca attiva in questi mesi. Capiamo quindi che la scelta di interpretare questo film non è certamente avvenuta per caso, in un momento così delicato per la politica americana e mondiale.

Il diritto all’acqua potabile prima di qualsiasi profitto

In conclusione, il film Cattive Acque presenta uno spaccato della società americana. Da una parte le grandi corporations, che hanno deliberatamente causato danni enormi per arricchire una fascia sempre più piccola della popolazione. La stessa fascia di popolazione favorita dalle riforme fiscali e antiambientali di Trump. Dall’altra i cittadini comuni, che vogliono alzare la voce e dire basta, perchè la salute e l’ambiente sono strettamente collegati e la politica non deve più permettersi di favorire progetti che intralcino queste priorità. Il diritto all’acqua potabile e ad un ambiente sicuro viene prima di qualsiasi profitto.

*In alcune città il film Cattive Acque non è ancora uscito a causa dell’emergenza Coronavirus. Durante l’attesa, consigliamo a tutti la visione del documentario Fahrenheit 11/9, disponibile gratuitamente sul sito di La7

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di Federica Bilancioni
Feb 29, 2020
Nata nel 1994 a Fano, si laurea in Storia all’Università di Bologna. Decide poi di iscriversi alla magistrale Global Cultures ed è grazie ad una materia specifica di questa magistrale che si appassiona alla tematica ambientale. Dal 2017 infatti, Federica fa ricerca sul cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile. Dopo l’Erasmus a Lund (Svezia), la sua vita si orienta ancora di più in questa direzione, organizzando conferenze e dibattiti sulle tematiche ecologiche. Nel 2019 si iscrive al Master di I livello Comparative Law Economics and Finance presso l’International University College di Torino. Negli anni universitari collabora con Limes Club Bologna e scrive articoli per limesonline e Affari Internazionali. Attualmente insegna lettere e collabora con L’Ecopost per aumentare la copertura di stampa sulla crisi ecologica e diffondere buone pratiche per mitigarla.

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