I nostri partner - EERT

VISITA IL LORO SITO

Lettera ai negazionisti. Smontiamo le bufale sul clima

Home » Cambiamento Climatico » Lettera ai negazionisti. Smontiamo le bufale sul clima
Tempo di lettura 6 minuti

Neanche il tempo di gioire per il successo delle manifestazioni di FridaysForFuture che la lobby del negazionismo ha tirato fuori gli artigli per difendersi, anche se in maniera piuttosto goffa. Sin dal giorno successivo al discorso di Greta all’ONU, e in concomitanza con il Terzo Sciopero Globale per il Clima, sono state svariate le testate, se così si possono definire, che hanno riportato diverse notizie atte a smontare la teoria dell’origine antropica dei cambiamenti climatici. Data la loro infondatezza scientifica non ci è difficile smentire queste bufale sul clima, una per una.

bufale-sul-clima

La petizione di “500 scienziati” inviata all’ONU

Una delle notizie più condivise e che ha creato il panico tra chi, sul tema dei cambiamenti climatici, sa poco o niente, è quella di una petizione inviata da 500 scienziati all’ONU dal titolo “There is no climate emergency” che, tradotto, significa “non esiste un’emergenza climatica”. Il promotore di questa lettera è il Professore Guus Berkhout, un personaggio già arcinoto per avere enormi interessi privati nell’industria dei combustibili fossili.

Leggi il nostro articolo: “La lettera di 250 scienziati al governo italiano”

Questa lettera, che ha la velleitaria ambizione di smentire una teoria scientifica supportata dalla maggior parte della letteratura scientifica in ambito climatico, è lunga ben 2 pagine. Due pagine, senza tra l’altro alcun riferimento a delle fonti scientifiche, per smentire 30 anni di scienza climatica. Il primo report dell’IPCC risale infatti a 29 anni fa, 13 anni prima che Greta nascesse.

Chi sono i 500 firmatari dell’ultima tra le bufale sul clima

La prima cosa da chiedersi è: “Chi saranno mai questi luminari della scienza climatica?”. Neanche a dirlo, in calce alla lettera, dei nomi dei 500 scienziati neanche l’ombra. Alla fine del testo è riportata solamente una breve lista di 14 personaggi firmatari. Di questi ben 13 non hanno alcuna pubblicazione scientifica in ambito climatico. Oltre al già citato lobbista Berkhout troviamo un imprenditore vinicolo, un geologo già associato in passato all’industria del carbone, due filosofi, un blogger, due ingegneri, un politico tedesco con molti amici che lavorano in Shell e un matematico. L’unico firmatario che ha credibilità in ambito climatico è Richard Lindzen, un fisico atmosferico notoriamente scettico riguardo l’origine antropica dei cambiamenti climatici. I suoi colleghi del MIT, dopo alcune sue dichiarazioni, hanno pubblicamente scritto una lettera per discostarsi da esse.  

Leggi il nostro articolo: “Il tempo dei dubbi è finito. I cambiamenti climatici sono qui, ora.”

Che la lobby dei combustibili fossili dispensi ingenti somme di denaro a ricercatori per smontare le teoria sul clima non è cosa nuova ed è comprensibile che, di fronte ad una sconfitta così imminente e a delle prove così schiaccianti, le provino tutte per ripulire la propria immagine. Ma la cosa peggiore è che, nonostante la lettera non sia supportata da alcuna fonte scientifica e tra i firmatari ci sia una sola persona su 14 che abbia un minimo di autorità in ambito climatico, un esercito di persone disinformate abbia condiviso la notizia con tanto di insulti verso Greta ed i suoi seguaci.

Il fact-checking della teoria della lettera

Le affermazioni contenute all’interno della lettera sono le solite teorie tanto care ai negazionisti climatici. Su tutte quella secondo cui il pianeta Terra ha già vissuto ampie variazioni di temperatura in passato e che, quindi, quello cui stiamo assistendo oggi sia un fenomeno naturale e che nulla ha a che vedere con le attività umane. Bene. Fa un po’ sorridere dover ancora rispondere a tali affermazioni nel 2019, ma cerchiamo di farlo una volta per tutte.

Leggi il nostro articolo: “Il nuovo report IPCC su ghiacciai e oceani”

La letteratura scientifica in ambito climatico nella sua quasi totalità – si parla del 99% dei climatologi che hanno pubblicazioni sul tema dei cambiamenti climatici – attribuisce al riscaldamento globale un’origine antropica. Qualora non bastassero i report IPCC, a cui hanno partecipato le più illuminate menti del pianeta, si possono elencare tutta una serie di altri studi sul tema. 30 anni di letteratura scientifica, 99% di consensi. Questi sono i dati delle ricerche compiute sull’origine antropica dei cambiamenti climatici.

Gli studi che smontano le bufale sul clima

Ultimo in ordine temporale uno studio pubblicato su Nature, rivista scientifica tra le 2 più autorevoli a livello mondiale, che smonta proprio questa idea. La velocità e la vastità, su scala territoriale, dei cambiamenti di clima cui stiamo assistendo oggi non hanno precedenti storici. Vero è che la terra ha già vissuto periodi “estremi” di surriscaldamento o raffreddamento, come nella tanto citata – per lo più dai negazionisti – piccola età glaciale (1300-1800 d.C) o nel periodo caldo medievale (700-1.300 d.C). Così come è altrettanto vero che questi episodi, che si sono verificati in centinaia di anni e non in 50 come oggi, hanno colpito delle aree geografiche circoscritte in altrettanti periodi differenti.

Leggi il nostro articolo: “I numeri delle manifestazioni di Fridays For Future”

Secondo i dati NOAA, e quindi NASA, un cambiamento così repentino su scala globale della temperatura si è verificato per l’ultima volta ai tempi dei dinosauri. Mai, e sottolineiamo mai, da quando la razza umana vive su questa terra si è mai verificato un cambiamento climatico con un così alto sbalzo di temperatura che ha simultaneamente coperto il Pianeta intero nell’arco di 50 anni. Mai. Chiunque affermi il contrario è disinformato o, peggio, corrotto.

Zichichi, Rubbia & co. contro la scienza

Ha deciso di voler partecipare al party dei negazionisti anche Antonio Zichichi, noto docente di Fisica dell’Università di Bologna. In una sua intervista pubblicata su “Il Giornale” ormai più di 3 mesi fa Zichichi ha nuovamente sostenuto la sua teoria secondo cui non esistono modelli matematici in grado di analizzare quanto sostenuto dagli scienziati del clima: “Il clima rimane quello che è. Una cosa della quale si parla tanto, senza usare il rigore logico di un modello matematico e senza essere riusciti a ottenere la prova sperimentale che ne stabilisce il legame con la realtà».

Mercalli smentisce Rubbia

Se analizziamo i fatti non è difficile scoprire che ad oggi abbiamo già 61 modelli climatici basati su equazioni matematiche, anche piuttosto complesse. Gli scienziati dell’IPCC – vale la pena ricordare che siano proprio loro la voce più autorevole al mondo sul tema – hanno più volte dichiarato che “continua a esserci un’altissima sicurezza sul fatto che che i modelli riproducono il comportamento delle temperature medie superficiali su larga scala, con una correlazione del 99%”. Il legame tra riscaldamento globale ed attività umane c’è, è dimostrato e reale. Anche se può infastidire.

La lista di fonti ufficiali che smontano le bufale sul clima

Se mai un negazionista avrà l’umiltà di leggere questo articolo e confrontarsi con quello che dicono il 99% delle pubblicazioni in ambito climatico che si sono succedute nella storia, ecco solo alcune delle fonti più autorevoli in materia. Iniziamo dal report IPCC (link), che già da solo basterebbe per smentire tutta questa serie di bufale sul clima. Abbiamo poi i dati NOAA (link), i report sullo storico della concentrazione di CO2 nell’atmosfera (link), un report della NASA sulle evidenze del cambiamento climatico (link), il report di Nature sopra citato (link) più una sfilza di articoli di smentita delle bufale sul clima pubblicati da diverse testate. Tra questi citiamo quelli di Open, Valigablu – sì, anche il celebre discorso di Rubbia è pieno di bufale sul clima- Climalternati e Repubblica.

Breve riassunto del contenuto delle fonti elencate. Credits: Chi ha paura del buio?

Questo solo per citare un’infinitesima parte della letteratura a supporto della teoria dell’origine antropica dei cambiamenti climatici. Qualora fosse necessario, non esiteremo a riportare altre fonti.

Lasciamo parlare chi può farlo

Ed eccoci arrivare al nocciolo del problema. Oggi, con l’attenzione che il tema dei cambiamenti climatici sta ottenendo, chiunque si sente legittimato a parlare di riscaldamento globale. Riportiamo uno spezzone di un bellissimo articolo recentemente uscito sull’Huffington Post ad opera di Federico Battiston, fisico e Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana: “Vi sono ormai più esperti in clima in Italia che allenatori di calcio. Ed il che è tutto dire”.

Leggi il nostro articolo: “Il discorso di Greta all’ONU”

Ora, se questo venisse fatto in maniera coerente con quelle che sono le migliori rilevazioni scientifiche disponibili, non ci sarebbe problema. Tutti noi sapremmo perché il pianeta si sta scaldando, quali siano le cause, cosa andrebbe fatto e tutto il resto. Se invece la scienza, come fatto troppo spesso anche da chi sul tema ne sa poco o niente, viene travisata,allora sì che c’è da preoccuparsi.

Video di satira sugli adulti che se la prendono con Greta Thunberg. Sottotitoli disponibili su Youtube

Noi lo ribadiamo, la scienza non è un’opinione. “Va bene, la pensiamo diversamente ma ognuno rimane della propria idea”. Beh, non è così. Ci sono fonti autorevoli ed altre che non lo sono. Ci sono dati raccolti in maniera affidabile e modelli che li riproducono in maniera altrettanto affidabile. E poi ci sono gli altri. Quelli che nel momento in cui sono stati messi a nudo da una ragazzina di 16 anni hanno deciso di vomitargli odio addosso. Smettetela di prendervela con Greta. Iniziate a giudicare i contenuti di quello che dice, iniziati ad ascoltare quello che dice la scienza e l’IPCC. É la stessa Greta la prima a specificarlo: “Non ascoltate me, ascoltate la scienza”. Iniziate a fare qualcosa che sia utile per il futuro vostro e di tutti, invece di alimentare sterili polemiche. Rischiate di fare davvero una brutta figura. Questa battaglia, la perderete.

I nostri partner - VAIA

VISITA IL LORO SITO

di Luigi Cazzola
Ott 3, 2019
Nato nel 1991 a Fano, laureato in Lingue e Comunicazione. Marketer di professione e diverse esperienze all’estero alle spalle. Da ormai qualche anno ambientalista convinto, a Settembre 2018 arriva la svolta che stava aspettando. Viene selezionato per il “Corso di Giornalismo Ambientale Laura Conti”, dove può finalmente approfondire tematiche relative tanto al giornalismo quanto all’ambiente. Fermamente convinto che la lotta al cambiamento climatico sia la più importante battaglia della sua generazione, decide di mettere le competenze acquisite al servizio di tutti per accrescere la consapevolezza legata a questo tema e fornire consigli pratici per orientare le scelte dei singoli verso un approccio più green grazie ad un consumo più critico e consapevole. Per L’Ecopost si occupa di redazione di contenuti, sviluppo Front-End e comunicazione sui Social Media.

Leggi anche: