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Assorbenti lavabili. Come rendere il proprio ciclo sostenibile

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Negli ultimi anni sono state create numerose opzioni per una gestione sostenibile del ciclo mestruale. Quest’ultimo infatti ha un impatto ambientale non irrilevante, soprattutto per colpa degli assorbenti monouso che sono di difficile smaltimento. La principale alternativa usata dalle persone con mestruazioni è la coppetta mestruale, ma esiste anche un’altra soluzione: gli assorbenti lavabili. Morbidi, impermeabili e creati con materiali sostenibili, rappresentano la perfetta soluzione per chi volesse ridurre l’impronta ecologica del proprio ciclo mestruale.

L’impatto del ciclo sull’ambiente

Per capire l’impatto degli assorbenti sull’ambiente è necessario conoscere le abitudini di consumo di questi prodotti. Ciò non è così facile poiché il ciclo mestruale varia da persona a persona per quanto riguarda la durata e l’intensità del flusso. Alcune ricerche hanno però provato a fare una stima complessiva. Le mestruazioni durano in media fra i tre e i cinque giorni, e ogni giorno si utilizzano quattro assorbenti. Si ipotizzano quindi 13 cicli all’anno per una media di 40 anni di fertilità, arrivando a un consumo di 11.000 assorbenti pro-capite nel ciclo di una vita.

Il Royal Institute of Technology di Stoccolma ha calcolato l’impronta ecologica degli assorbenti, rilevando come la parte più inquinante sia costituita dalla produzione della plastica degli assorbenti interni e dalla striscia adesiva che fa aderire l’assorbente classico alle mutande. Entrambi sono fatti di polietilene (LDPE) e la sua produzione richiede un’enorme quantità di combustibili fossili. L’altro materiale principale presente negli assorbenti, il cotone, viene definito “coltura assetata” per l’enorme quantità idrica richiesta ed ha quindi un alto impatto ambientale. Inoltre, la produzione di assorbenti può prevedere altri agenti chimici, come la dioxina, il cloro e il rayon. Questi, una volta arrivati in discarica, vengono succhiati dal terreno per poi essere rilasciati come inquinanti sottoterra o nell’aria.

Leggi il nostro articolo: “Perché il cambiamento climatico colpisce di più le donne?”

Il difficile smaltimento. Perché passare agli assorbenti lavabili o alla coppetta

Uno degli aspetti più rilevanti dell’impatto ecologico degli assorbenti è infatti lo smaltimento. Ad oggi, esistono solamente pochi esempi virtuosi al mondo di impianti che riescono a separare i vari materiali contenuti in assorbenti e pannolini. A Treviso esiste il primo impianto italiano che scompone questi prodotti nelle tre componenti principali – plastica, cellulosa, e prodotto assorbente – che vengono poi rimessi in mercato. Lo stabilimento è gestito da Contarina S.p.A e costituisce un vero esempio di economia circolare. Quest’ultima però rappresenta purtroppo un’eccezione, poiché la norma vede invece la classificazione di pannolini e assorbenti come prodotti non riciclabili.

Gli assorbenti lavabili bio di Laboratorio Sostenibile

Per questo, da ormai parecchio tempo sono apparse sul mercato delle alternative più che valide per abbassare l’impatto del ciclo mestruale sull’ambiente. La prima e forse più utilizzata è la coppetta mestruale, di cui avevamo già parlato lo scorso anno. Ha una capienza di tre volte maggiore rispetto agli assorbenti classici e un ciclo di vita di 4-5 anni. Non esistono particolari controindicazioni ma è sconsigliato l’uso per le persone che sono soggette a frequenti infezioni vaginali, come per esempio la candida, e nella fase post-parto. In generale, per chi non si sente a suo agio con l’utilizzo di un prodotto interno, rimane l’opzione degli assorbenti lavabili.

Leggi il nostro articolo: “Coppetta mestruale per le donne e per l’ambiente”

Abbiamo voluto prendere ad esempio gli assorbenti lavabili prodotti da Laboratorio Sostenibile. La fondatrice del progetto, Camilla, ha scelto il PUL come materiale traspirante e impermeabile per lo strato esterno, mentre lo strato interno è creato con canapa e cotone biologico italiano. E’ possibile scegliere tra kit giorno e kit notte, a seconda del flusso, e fra diverse fantasie e colori. Inoltre, nel sito sono presenti le istruzioni per un corretto utilizzo e lavaggio. Laboratorio Sostenibile produce anche pannolini lavabili per i bambini. Camilla aveva infatti ben sottolineato in un’intervista a Greeda come i pannolini usati nella fase infantile rappresentino un problema ambientale tanto quanto gli assorbenti: “I pannolini usa e getta rappresentano il terzo rifiuto più comune nelle discariche di tutto il mondo ed ognuno di essi impiega dai 250 ai 500 anni per decomporsi, senza mai degradarsi completamente vista la loro composizione in materiali sintetici”.

assorbenti lavabili
Gli assorbenti lavabili di Laboratorio Sostenibile

L’impatto economico: il risparmio di coppetta e assorbenti lavabili

Infine, una ragione più che valida per cambiare abitudini mestruali oltre alla motivazione ambientale è l’aspetto economico. Un pacchetto di assorbenti classici può costare fra i 3 e i 5 euro a scatola, creando quindi un impatto non irrilevante sul portafoglio con una media di 126€ all’anno. A questo riguardo, nel 2019 in Italia è scoppiata una grande polemica a causa delle dichiarazione di Francesco D’Uva, Capogruppo alla Camera per il Movimento Cinque Stelle. Egli aveva giustificato la volontà del governo di non abbassare l’IVA sugli assorbenti (oggi ancora al 22%) con il fatto che questi prodotti sono altamente inquinanti. D’Uva aveva dunque consigliato di utilizzare coppette e assorbenti lavabili per inquinare meno, creando forte disappunto perché le persone con mestruazioni dovrebbero essere lasciate libere di scegliere come gestire il proprio ciclo. La coppetta e gli assorbenti lavabili hanno sicuramente un costo iniziale più alto, variabile fra i 20 e gli 80 euro a seconda del brand e del numero di ricambi. Questo viene però ammortizzato nel lungo termine grazie alla durata pluriennale dei prodotti sopraelencati. Consigliamo dunque di indagare le varie alternative sostenibili per contribuire con un altro gesto quotidiano alla salvaguardia del nostro pianeta.

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di Federica Bilancioni
Ott 24, 2020
Nata nel 1994 a Fano, si laurea in Storia all’Università di Bologna. Decide poi di iscriversi alla magistrale Global Cultures ed è grazie ad una materia specifica di questa magistrale che si appassiona alla tematica ambientale. Dal 2017 infatti, Federica fa ricerca sul cambiamento climatico e lo sviluppo sostenibile. Dopo l’Erasmus a Lund (Svezia), la sua vita si orienta ancora di più in questa direzione, organizzando conferenze e dibattiti sulle tematiche ecologiche. Nel 2019 si iscrive al Master di I livello Comparative Law Economics and Finance presso l’International University College di Torino. Negli anni universitari collabora con Limes Club Bologna e scrive articoli per limesonline e Affari Internazionali. Attualmente insegna lettere e collabora con L’Ecopost per aumentare la copertura di stampa sulla crisi ecologica e diffondere buone pratiche per mitigarla.

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